Pergamene del XV secolo

1413, 6 Ottobre. – Vendita di una pezza di terra posta a Cariano, presso il Vezeno, fatta da Bertogia da Cariano ad Obertino Dallavalle. Rogito: Matteo de Cariano, che scrisse detto rogito a Castell′Arquato.

1414, 4 Gennaio. – Conferma o ricognizione dei diritti di decima sopra alcune terre del territorio di Pontenure a favore dei Mancassola fatta dal Vescovo di Piacenza. Rogito: Giovanni e Corrado de Redanò.

1420, 3 Maggio. – Investitura di nove pertiche di terra poste in località detta in glarea, ossia in Gerra, limitata da una parte dalla strada che porta al Gambolino, nella persona di Gerardo Moro, coll′onere di pagare dieci soldi ogni anno. Rogito breviato da Girolamo Caraxio, con licenza del podestà di Piacenza, e ricopiato da Giovanni Caraxio.

1422, 7 Dicembre. – Investitura di una casa «cupata et pastoriata», posta sul cimitero della Pieve di Pontenure, in favore di Pietro Manzolla dall′arciprete di Pontenure Pietro Rossi a favore della chiesa. Una nota aggiunta nel 1719 ci avverte che sul cimitero non vi era più alcuna casa. Rogito duplicato redatto da Bartolomeo Lupo, una copia trascritta da Giovanni de Ghedro , l’altra da Pietro da Parma.

1450, 27 Settembre. – Vendita di una casa posta «in loco seu castro», ossia nel castello, di Pontenure, fatta da Bartolomeo da Benevento a Cristoforo Viola coll′obbligo derivante a questi di pagare ogni anno, nel giorno di San Martino o entro l′ottava, 18 soldi alla chiesa di San Pietro di Pontenure, per cui accetta l′arciprete Leonardo. Rogito: Luna della Porta.

1450, 7 Ottobre. – Confesso e dichiarazione dell′arciprete della Pieve di Pontenure, Bernardo de Cristalli, a nome della chiesa e del Capitolo, a favore dell′eredità Cavagni, per quanto detta eredità doveva alla chiesa e al Capitolo suddetti. Rogito: Alberto Penna. In aggiunta vi è l′atto autentico di Giovanni Bartolomeo de Aldriciis, in cui si dichiara che Alberto Penna ha la facoltà di rogare.

1452, 12 Gennaio. – Investitura in perpetuo di un terreno posto a Fontana a favore di Zanone da Crema, coll′obbligo da parte di questi di renderlo a coltura e col pagamento annuo da parte di questi di 18 soldi e denari, fatta dall′arciprete di Pontenure, Bernardo de Cristalli, a nome della chiesa. Rogito: Giovanni Pellegrino e Giacomo Carasio.

1453, 15 Ottobre. –  Investitura «ad centum annos» di terre di ragione del monastero di Santa Franca e di altre di ragione della plebana di Pontenure in Bartolomeo Soprani, fatta dal «venerabilis Bernardus de Cristallis, archipresbiter plebis et Ecclesiae Sancti Petri in Pontenurio», a favore della chiesa di Pontenure mediante il corrispettivo di 8 lire piacentine annue. Rogito: Alberto Penna. Omologato da Bartolomeo de Aldriciis.

1454, 25 Gennaio. – Investitura novennale di un sedume posto «in castro Pontis Nuris», in Canepanova. Detto sedume è largo 22 braccia, lungo 28. Tale investitura fu fatta dal Capitolo di Pontenure, per  18 soldi annui. Rogito: Bongioanni de Rebuffi.

Nota: si definisce «sedume» un terreno che ebbe origine da depositi naturali formati da un corso d′acqua, probabilmente il Nure.

1454, 13 Aprile. – Investitura fatta dal capitolo di Pontenure in Battista Braciforte, di trenta pertiche di terra poste nel territorio di Pontenure. Nota: questo fitto perpetuo fu poi estinto. Rogito: Pietro de Rezano.

1455, 30 Gennaio. – Investitura a favore di Zanoni da Crema di 14 pertiche di terra, fatta dall′arciprete Bernardo de Cristallis per 14 soldi annui, «die penultimo mensis januarii in Burgo Pontis Nuris». Rogito: Giovanni Pellegrino e Giacomo Carasio.

1455, 21 Maggio. – Investitura di cento pertiche di terra poste presso il Nure, «ad flumen Nurie», fatta dal Capitolo e dal «venerabilis dominus» Bernardo de Cristallis, arciprete della Pieve e della chiesa di San Pietro di Pontenure, in favore di Giovanni Lorenzo de Bracciforti. Detto terreno boschivo, gerbido e sottoposto spesso all′inondazione del fiume, «boschive, gerbide, […] steriles et subiecte crescimento aque fluminus», da oltre 60 anni non rendeva alcun beneficio alla chiesa. Questo terreno doveva essere messo a coltura, «reducet ad agriculturam», e l′affitto sarebbe aumentato o diminuito per ciascuna pertica. La pergamena è corrosa in varie parti. Rogito: Alberico Crastono e Domenico Bonfanti.

1455, 18 Agosto. – Investitura fatta dall′arciprete Bernardo de Cristallis a favore di un suo nipote. Rogito: Giovanni Girolamo de Rubeis.

1457, 21 Gennaio. – Confesso fatto dal «venerabilis vir dominus» Bernardo de Cristallis, arciprete della Pieve e della chiesa di San Pietro di Pontenure, al «nobile viro» Lorenzo Braciforti, di 30 lire e 10 soldi piacentini e di dieci «modios», ossia staia, di frumento per affitto. Rogito: Pietro Belogio.

1457, 1° Febbraio. – Ricognizione del diritto di decimare al «nobilis vir» Lodovico Mancassola nel territorio della Pieve di Pontenure, comprendente le località di Albiano, Borghetto, Muradello, Fossadello, Sabbioncello «et alibi per alia loca et litora». Rogito: Lorenzo de Rubeis, Michele Quinagia, Jacopo Guarnaschelli.

1457, 17 Febbraio. – Permuta fatta dall′arciprete Pietro Bernardo de Cristallis e dal Capitolo di Pontenure di 176 pertiche e venti tavole di terre boschive, poste in Borghetto sulla strada Romea; sono cedute a detto titolo a Gerardo de Ariolo, il quale in corrispettivo, a titolo di cambio, cede alla chiesa di Pontenure una pezza di terra di pertiche 10, tavole 11 e piedi 6, coltivate a viti, posta a Castell′Arquato, nel luogo detto il Runchello, pervenute al detto Ariolo per vendita fattagli da Eustachio Fornario al prezzo di 282 lire, a rogito Jacopo Brazorio del 9 luglio 1454. Rogito: breviato da Michele Ruinagia, finito da Bartolomeo de Plannellis, autenticato da Pietro Bianchi.

1462, 12 Aprile. –  Investitura in favore di Bartolomeo Speroni di due pertiche di terra poste in Pontenure, fatta dall′arciprete e dal Capitolo di Pontenure, coll′obbligo allo Speroni di pagare ogni anno in perpetuo 13 soldi. Rogito: Giovanni Francesco Bonforno.

1462, 17 Novembre. – Investitura e fitto perpetuo in favore di Domenichino de Captaneis di una pezza di terra di circa 60 pertiche, posta nel territorio di Pontenure lungo la via Romea, ai confini di Cadeo (Casadei) in località detta ad Ronchos, da parte dell′arciprete Bernardo de Cristallis e del Capitolo di Pontenure, coll′onere derivante al de Captaneis di pagare alla chiesa di Pontenure la somma di 40 soldi in moneta piacentina il giorno di San MartinoRogito: Lorenzo de Mulinaris.

1463, 30 Aprile. – Investitura fatta dall′arciprete e dal Capitolo di Pontenure di un luogo detto «guasto», lungo e largo 12 braccia, sopra al quale fu edificata una casa, in vicinanza del portico della chiesa, della torre e della fossa, a favore di Bartolomeo Speroni, coll′obbligo da parte di questi di pagare ogni anno, nel giorno di San Martino, 2 soldi piacentini. L′arciprete e il Capitolo si erano obbligati di pagare all′enfiteuta tutti i miglioramenti. Rogito: Guglielmo Bonfanti.

1464, 18 Luglio. – Atto di possesso della chiesa e dei beni della Pieve di San Pietro di Pontenure dato in qualità di Delegato Apostolico dal «Venerabilis vir dominus» Paolo Malvicino de Fontana, prevosto della Chiesa maggiore di Piacenza, al «venerabilis dominus» Giovanni de Fornicibus, eletto arciprete della chiesa di Pontenure. Rogito: Giacopo Fasolo. Due copie, una in foglio, l’altra in ottava in quattro parti.

1470, 17 Aprile. – Atto di possesso della chiesa di Santa Maria di Albiano a don Pietro de Pirardis. In quest’atto si dichiara che il diritto di collazione di questa chiesa apparteneva al Capitolo di Pontenure: «ad quod spectat collatio, immissio et omnis alia dispositio dictae Ecclesiae ruralis sanctae Mariae de Albiano». Rogito: Bernardino Ruinagia.

1476, 23 Ottobre. – Vendita di due pezze di terra, una prativa di cinque pertiche e mezzo, l′altra colta di tre pertiche, poste in Borghetto, fatta da Giacomino de Garda a Daniele Rodino, «appellato Todisco», per il prezzo di 34 lire piacentine, per cui il predetto de Garda rilascia quietanza. Rogito minutato da Giacomo Aximillis, redatto in miglior forma e finito da Giovanni Angelo Aximillis, per ordine del podestà di Piacenza.

1480, 8 Maggio. – Copia informe in carta straccia contenente un atto d’investitura, mancante delle solite formalità praticate negli atti autentici.

1481, 26 Gennaio. – Non si descrive il contenuto di questa pergamena perché mutilata.

1483, 10 Novembre. Investitura di affitto novennale fatta dal «venerabilis et clarissimus juris utriusque doctor Joannes de Fornicibus», ossia venerabile e chiarissimo dottore in ambo le leggi Giovanni de Fornicibus, arciprete di Pontenure, a favore dei fratelli Giovanni, Giacomo e Bartolomeo de Locadellis, di una pezza di terra colta, gerbida e prativa posta in località detta ai Ronchi di 219 pertiche e 17 tavole, per otto soldi la pertica e quattro paia di capponi da pagarsi ogni anno.

1483, 10 Novembre. – Investitura per nove anni fatta dal medesimo arciprete Giovanni de Fornicibus a favore di Donino Locadelli, figlio del fu Simone, di tre pezze di terra, tutte poste nel territorio di Pontenure: una di 185 pertiche, posta nel luogo detto il Campasso, un′altra di 35 pertiche e un′ulteriore pezza di terra di 13 pertiche posta anch’essa al Campasso, per l′annua pensione di 5 soldi e 6 denari per ogni pertica, da pagarsi entro il giorno di San Martino alla chiesa di Pontenure, oltre a quattro paia di capponi.

1483, 10 Novembre. – Investitura per nove anni fatta dallo stesso arciprete Giovanni de Fornicibus a favore di Antonio Cavagnini e Antonio della Torre, obbligati solidariamente, di una pezza di terra posta nel territorio di Pontenure, nel luogo detto il Campasso di pertiche 131 e sette tavole; di un’altra terra posta nel luogo detto il Lubione di 22 pertiche e 12 tavole, per il corrispettivo di 4 soldi e 6 denari per ogni pertica e due paia di capponi da pagarsi ogni anno. L′enfiteuta potrà fabbricare fino alla somma di lire 200; dovrà piantare otto filari di pignuolo e una pergola precisamente nel Campasso. L′amministrazione della chiesa era tenuta a pagare i miglioramenti e a dare per ogni pianta di viti soldi tre purché avessero attecchito e fossero allevate.

Rogiti: Bernardino Ruinagia. Questi tre rogiti sono scritti uno dopo l′altro nella stessa pergamena di quattro pagine in 8°.

1487, 23 Marzo. – Investitura in perpetuo fatta dal «Reverendus in Christo pater et Dominus Joannes de Fornicibus veneratus doctor canonicus plac. et archipresbiter Plebis et Ecclesiae Sancti Petri de Pontenurio» a favore di Stefano Malclavello di una pezza di terra di 60 pertiche, sopra la quale è posta una casa, per 5 soldi in moneta piacentina e un paio di capponi, da consegnarsi ogni anno nel giorno di San Martino alla chiesa di Pontenure, come corrispettivo del fitto perpetuo. Detta pezza di terra è sul confine tra Pontenure e Cadeo. Una nota posteriore aggiunge: «prima, come anche al presente dai Padri della Cadé, si pagava solo lire tre, il perché non si sa, si crede per mancanza della notizia di questa Investitura». Un′altra nota aggiunge: «il fitto fu poi ribassato a lire tre in vista del compenso degli allegati miglioramenti». Rogito: minutato da Bartolomeo Ardizzoni, scritto e firmato da Giovanni Novello Crastono.

1489, 23 Novembre. – Investitura in perpetuo di 30 pertiche di terra fatta dall′arciprete Giovanni de Fornicibus a favore dei Bracciforti: questa appezzamento è posto nel territorio di Pontenure nel luogo chiamato Campo Perazi. Una nota posteriore dice: «Detto fitto perpetuo resta estinto mediante liberazione con cui si è comprato il loghetto di 4 pertiche, poste a Pontenure a ponente e poco distante dal Borgo, al di sotto e presso la strada Emilia». Rogito: Pietro Lanza.

1489, 21 Dicembre.  Codicillo contenente un legato di uno staio di frumento da darsi ogni anno in perpetuo alla chiesa di Pontenure per disposizione di Giacomino Cavagni. Rogito: Pietro de Rezano e Bartolomeo Luppi.

1491, 9 Gennaio. – Estratto di un rogito di Gabriele Raina, ove si dichiara che l′arciprete Giovanni de Fornicibus ha dato a titolo di deposito a Guglielmo Bolzoni 32 lire imperiali da riconsegnarsi il giorno delle calende d′agosto (1° agosto) prossimo venturo. Rogito: Giovanni de Axinilis (Asinelli).

1494, 12 Febbraio. – Investitura di nove anni, fatta dall′arciprete Giovanni de Fornicibus a favore di Pietro de Mercurii, relativa ad una pezza di terra di due pertiche posta nel borgo di Pontenure nel luogo detto glaréa (Gerra), coll′obbligo all′enfiteuta di pagare 32 soldi piacentini ogni anno, sino al compimento del novennio. Rogito: Bernardino de Ronzombo.

1494, 3 Ottobre. – Investitura di Giacomino de Bellis, dei beni di Montezago, in favore di Margherita Contignani. Rogito: Andrea de Ferrari.

1495, 1° Maggio. – Vendita di una pertica di terra posta a Montezago per 4 lire piacentine, fatta da Antonio de Ciocchi a Michele de La Musa, rettore della chiesa di San Giorgio di Antignano. Rogito: Andrea Ferrari.

1498, 3 Febbraio. – Vendita di 5 pertiche di terra per la somma di 20 lire piacentine, fatta da Girolamo de Bellis a Michele de La Musa, rettore della Chiesa di San Giorgio di Antignano. Rogito: Martino de Vesconti.

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