Pergamene del XVI secolo

1500, 27 Febbraio. – Locazione per nove anni, fatta dall′arciprete Giovanni de Fornicibus a favore dei fratelli Lupi, di 28 pertiche di terra poste nel territorio di Pontenure, verso Muradello, per nove soldi, da pagarsi annualmente, col patto di migliorie da compensarsi al fittabile alla fine della locazione. Rogito: Lazzaro Nicolò Volpi.

1500, 17 Novembre. – Quietanza fatta dall′arciprete Giovanni de Fornicibus a favore di Anselmo Rolerio per 34 soldi, che questi paga a titolo di fitto. Rogito: Daniele Boneto.

1504, 23 Novembre. – Nomina del prete Leonardo de Bissis quale rettore della chiesa di Zena. Rogito: Danielo Boneto. Sulla stessa pergamena, in data 11 dicembre 1504, immissione in possesso del suddetto sacerdote, Leonardo de Bissis, come rettore della chiesa di Zena. Rogito: Danielo Boneto e Pietro da Parma.

1505, 29 Marzo. – Vendita per 52 lire di 29 pertiche di terra, poste nel territorio di Pontenure, a Matteo de Fornicibus. Rogito: Alessandro e Giovanni degli Asinelli.

1505, 21 Novembre. – Investitura di fitto perpetuo di 30 pertiche di terra, poste a Pontenure, nel luogo detto il Perato, fatta dall′arciprete Giovanni de Fornicibus a favore di Leonardo Bracciforti per 30 lire, da pagarsi alla Chiesa di Pontenure il giorno di San Martino. Rogito: Lanfranco Herbino.

1507, 3 Maggio. – Investitura per anni nove di 240 pertiche di terra poste nel luogo detto i Ronchi, fatta dall′arciprete Giovanni de Fornicibus in favore di Giacomino Galli, come pure di altre due pezze di terra di 30 pertiche ciascuna, di altre 140 pertiche dette il Campazzo, infine di altre 37 pertiche dette il Pradone al prezzo di soldi undici per ogni pertica. Rogito: Leonardo Casali e Girolamo Mussi.

1509, 3 Agosto– Investitura di 34 pertiche poste a Pontenure, in località detta la Roversella, ossia i RonchiInvestitura di 60 pertiche poste a Cadeo. Dette investiture sono fatte dall′arciprete di Pontenure a favore di Bartolomeo Roleri coll′obbligo all′enfiteuta di pagare per le 34 pertiche la somma di 34 soldi, e 3 lire imperiali per le altre 60 pertiche. Rogito: Lazzaro de Bilegno.

1509, 15 Dicembre. – Locazione novennale di 67 pertiche, dette del Mulino, poste nel territorio di Muradello, fatta a favore di Pietro Margario e di Antonio Mutti in solido, concessa dall′arciprete di Pontenure, al quale è unita la chiesa di San Giorgio de Bozilino, «cui unita est ecclesia sancti Georgi de Bozilino», col patto che l′affittuario paghi ogni anno, nel giorno di San Martino o entro l′ottava, 20 lire imperiali «et paia duo bonorum caponum» alla chiesa di Pontenure. Rogito: Arcangelo Dulzano.

1509, 15 Dicembre. – Pezzo di pergamena di cui manca la parte superiore, ove si legge il residuo di un atto che contiene un′investitura coll′obbligo all′investito di consegnare otto staia di frumento secco, bello e crivellato, oltre a due veggiole di vino. Rogito: Marco Angelo Anguissola.

1510, 11 Marzo. – Convenzione tra il Capitolo di Pontenure e gli eredi Ariolli, in cui si definiscono le controversie sorte tra le parti a cagione della permuta e investitura di terre poste a Borghetto, fatta dal Capitolo a Gerardo Ariollo il 17 febbraio 1457. Il Capitolo si duole che Ariolli non abbia ritrovato né presentato un fondo per il corrispettivo della permuta, che avesse il valore convenuto. Rogito: Cristoforo de’ Marescalchi e Bartolomeo de’ Scaravaggi.

1515, 17 Luglio. – Nomina e possesso di una cappella sotto il titolo di San Simone, posta nella villa di Chiavenna, concessa dall′arciprete di Pontenure, Bartolomeo de Fornicibus, al chierico Giovanni Gentili di Tortona. La nomina del cappellano e la collazione di detta cappellania spetta di diritto e per antica consuetudine all’arciprete di Pontenure. Rogito: Gianbattista Boneto.

1518, 26 Settembre. – Ratifica della permuta di una casa con otto pertiche di terra, a seguito di un accordo tra l’arciprete di Pontenure e Maria Antonio Cavagni, coll’onere a questi di dare ogni anno un paio di capponi alla chiesa, e quietanza del canone pagato. Rogito: Gianbattista Boneto.

1518, 26 Settembre. Investitura di nove pertiche di terra posta in località Mercedola, nel territorio di Pontenure, fatta dal canonico Battista de Birris quale procuratore dell’arciprete a Bartolomeo e Pietro Cavagni coll’onere a questi di pagare ogni anno, nel giorno di San Martino, 3 lire imperiali. Rogito: Gianbattista Boneto.

1518, senza data. – Procura fatta dall′arciprete di Pontenure Bartolomeo de Fornicibus. Come in altre pergamene precedenti l′arciprete è detto «canonico di Piacenza e vicedomo». Pergamena in parte corrosa e mancante. Rogito: Giovanni de ……

1519, 12 Aprile. – Investitura perpetua di una casa posta a Piacenza, nelle vicinanze di Santo Stefano, concessa, in qualità di procuratore, dal sacerdote Battista de Birris ad Antonio de Mussis, coll′obbligo a questi di pagare ogni anno, nel giorno di San Martino, soldi 6 e denari 8 alla chiesa di Pontenure, a cui apparteneva detta casa. Rogito: Pietro Guglielmo de Musiy e Girolamo de Musiy.

1520, 29 Gennaio. – Procura dell′arciprete di Pontenure Bartolomeo de Fornicibus al sacerdote Battista de Birris per comporre alcune vertenze sorte tra la chiesa di Pontenure e i Padri Francescani riguardo all′oratorio di San Giovanni di Pontenure. Rogito: Gerardo Podio.

1520, 3 Aprile. – Investitura per anni nove di 3 pertiche di terra poste alla porta del paese di Pontenure verso Piacenza, sulla via Romea, fatta dall′arciprete di Pontenure alla nobile signora Margherita Mentuati, «nobilem dominam Margaritam uxorem nobilis domini Petri de Mentuatis», mediante procura al sacerdote Battista de Birris, coll′obbligo per la de Mentuati di dare ogni anno due paia di capponi alla chiesa il giorno di San Martino. Rogito: Giovanni Battista Boneto.

1520, 31 Agosto. – Diritto di decimare spettante alla chiesa di Pontenure sui beni posti a Borghetto, ceduto a titolo di locazione per nove anni dal procuratore dell′arciprete (di tale facoltà era munito il sacerdote Battista de Birris) a favore del notaio Daniele Boneto, coll’obbligo a questi di dare in natura alla chiesa un paio di anadrotorum, ossia anatre, ogni anno, il giorno di San Martino. Rogito: Pietro Maria da Parma.

1527, 27 Gennaio. – Permuta tra l′arciprete e il Capitolo di Pontenure da una parte e Giacomo della Rovere dall′altra. L′arciprete e il Capitolo cedono in permuta 12 pertiche di terra detta il Gambolino, sulla strada che conduce ad Albiano, «strada per quam igitur ad Albianum», e ricevono da Giacomo Filippo, alle medesime condizioni, una pezza di terra «affilagnata e pergolata» di otto pertiche posta «in territorio Pontis Nuris prope portam terrae ipsius loci Pontis Nuris super quam est una domus murata et cupata», ossia alle porte di Pontenure, lungo la strada Romea. Sul terreno sorge una casa alta sei braccia e lunga 12. Rogito: Giacomo Amizoni.

1528, 13 Maggio. – Copia autentica di un atto contenente un confesso di 45 lire, quale prezzo di una pezza di terra prativa posta a Vicarino, venduta da Vidalpa a Giovanni Jacopo de Rubeis, e menzione di fitto perpetuo di detta terra coll′onere di tre staia di frumento. Autenticata da Giovanni de Cavalli.

1529, 1° Dicembre. – Confesso di 84 lire e quattro soldi imperiali fatto da Giovanni Stefano de Lonati quale procuratore dell′abbazia di Valditolla a favore di Girolamo de Rubeis che doveva pagare tale somma alla suddetta abbazia per fitto di una proprietà posta a Lugagnano, di ragione della medesima. Rogito: Giovanni de Rubeis.

1538, 11 Marzo. – Copia autentica di un atto autentico del 1457 contenente una dichiarazione dell′arciprete di Pontenure Bernardo de Cristallis d′aver ricevuto uno staio di frumento, per terre poste a Sabioncello, dai fratelli Mazzocchi, il quale atto fu minutato da Giorgio Spicigreo. Detta copia è stata tratta dall′archivio del Comune di Piacenza per mano del notaio Pietro Agostino Savenulpi e poi autenticata per copia informe da Giovanni Francesco Luppi.

1538, 12 Dicembre. – Confesso fatto dall′arciprete Bartolomeo Maria de Fornicibus per il pagamento di alcuni fitti perpetui, eseguito dagli eredi Della Rovere, ai quali apparteneva l′obbligazione. Rogiti: Benedetto Guerceto.

1539, 7 Febbraio. – Vendita e cessione dell′utile dominio sopra 60 pertiche di terra poste a Cadeo, fatta da Lazaro Radini Tedeschi a favore di Alberto Guasco, chiamato Ranino, coll′obbligo a questi di pagare ogni anno alla Pieve di Pontenure lire tre a titolo di fitto perpetuo. Rogito: Gianbattista de Oliveriis.

1539, 18 Agosto. – Quietanza fatta da Bernardino Rugalli di Borgotaro a favore del nobile signore Lorenzino della Ecc.a di Santo Stefano che paga al suddetto lire 500, «in pecunia auri et argenti», a nome di Caterina de Rubeis, moglie di Melchiorre de Nicellis, per diritto che detto Bernardino aveva sulla dpte di Lucrezia, per liberarsi da ogni azione e ipoteca per detta dote. Rogito: Domenico Costa.

1546, 17 Luglio. – Compera di una casa posta a Piacenza, vicino a Santo Stefano, fatta da Lancillotto de Mussis, a cui è ceduta da Giorgio Ghisulfo, detto Volpino, «vulpinus cognominatus», al prezzo di 1.700 lire piacentine. Di queste, mille sono pagate all’istante «in pecunia auri et argenti» e se ne dà quietanza dal detto Giorgio; per le altre 700 si conviene di pagarle in tre rate uguali entro tre anni. Rogito: Girolamo de Polastris. Dopo quest′atto, nello stesso foglio, si legge un altro atto contenente la dichiarazione del suddetto Giorgio Ghisulfo di aver ricevuto da Lancillotto il saldo delle lire settecento «in pecunia auri et argenti», residuo prezzo della casa. Quest′atto è scritto da Giacomo Amizoni in data 1° agosto 1549.

1563, 3 Dicembre. – Rinuncia dell′arciprete Francesco Cassoli alla chiesa plebana di Campagnola posta a Trevozzo, mediante la persona del «reverendus dominus» Ottaviano Cattaneo, munito di procura speciale per quest′atto, e successiva nomina di Cattaneo de Cataneis a detta chiesa vacante, e possesso delle medesima a favore del nominato. Rogiti: i primi due rogati da Marco Antonio da Ripalta, il terzo da Daniele de Gallano.

Senza data. – Vendita di una casa posta a Piacenza in «strada levata» e successivo affitto a favore della chiesa di Santa Vittoria. Manca il principio dell′atto, per cui non si può conoscere la data del medesimo. Rogito: Gianone del Buon Tempo.

1572, 4 Ottobre. – Vendita di una casa e relative adiacenze, posta in Piacenza nelle vicinanze della chiesa di Santo Stefano al confine con il cantone della Stoppa così chiamato, «cantonus della stuppa, sic nuncupatus», fatta dai fratelli de Balestraciis unitariamente alle loro mogli Elisabetta de Ferrariis e Lucrezia de Cilegno al prezzo di lire 5.500, al capitano Gian Giacomo de Nicelli. Rogito: Giorgio Dordoni.

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