Carta di Comunità – Comunità “Intorno al fuoco” di Pontenure

PREMESSA

Siamo un gruppo eterogeneo formato da persone provenienti da luoghi ed esperienze diverse (scoutismo giovanile, esperienza di volontariato, scoutismo genitoriale) che crede e cammina verso Dio lungo la strada da Lui tracciata per noi; i nostri percorsi si sono incrociati in questa Comunità che noi vediamo come punto di convergenza e inizio di un nuovo cammino insieme.

PRESENTAZIONE

La Comunità “Intorno al Fuoco” (M.A.S.C.I. Pontenure 1°) ha iniziato il suo cammino il 14 settembre 2003 e si propone si vivere gioiosamente secondo il metodo scout. Alla Comunità si uniscono i componenti le relative famiglie – bambini inclusi – nei momenti comunitari ritenuti a ciò idonei. Vogliamo che la comunità, grazie ella disponibilità di ciascuno, sia luogo in cui ogni persona possa trovare sostegno.

LA VITA PERSONALE DELL’ADULTO SCOUT

Come adulti scout ci proponiamo di rendere visibile l’amore di Dio nelle sue infinite sfaccettature.

  • La famiglia. – Riteniamo che la coppia sia il laboratorio privilegiato nel quale l’uomo e la donna possono diventare UNO attraverso la reciprocità della donazione come Uno sono il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. I figli da noi si aspettano fondamentalmente una testimonianza, devono poter vedere come i genitori appoggiati a Gesù Cristo possono affrontare e risolvere i problemi: è per loro scuola di vita.
    La famiglia può trovarsi in situazioni particolari, vuoi perché allargata, vuoi per mancanza di uno dei due coniugi; sempre e comunque occorre realizzare il patto di reciprocità tra i suoi componenti, patto che consiste nel prendersi cura nella vita l’uno dell’altro. Se la famiglia è in crisi deve avere il coraggio di confrontarsi con la Parola.
  • Lavoro. – Consideriamo il lavoro uno strumento e non un fine; lo interpretiamo come occasione per mettere a frutto quell’almeno 5% di buono che B. P. diceva essere presente in ognuno di noi. Noi adulti scout, infatti, possiamo e dobbiamo cercare di “… fare del nostro meglio …in ogni circostanza …” per contribuire a “… lasciare il mondo un po’ migliore di come l’abbiamo trovato…”. Siamo consapevoli che anche nell’ambiente lavorativo possono sorgere difficoltà, ma queste vanno considerate motivo di confronto con gli altri. Occorre agire animati da uno spirito di libertà umana e di vera correzione fraterna, e chiedere a Dio la forza di accettare la prova, pensando che essa può essere trasformata in esperienza di crescita umana e cristiana. 
  • Essenzialità. – Siamo convinti che l’essenzialità debba far parte del nostro stile di vita: durante l’attività, in famiglia, sul lavoro e sul territorio. Cercare di non sprecare le risorse naturali, fruire in modo rispettoso dell’ambiente e riutilizzare ciò che è possibile, è per noi un impegno, essendo ben consapevoli che la natura non ci è stata lasciata in eredità dai nostri padri, ma data in prestito dai nostri figli. Crediamo che questo sia frutto di una attenzione e di una educazione costanti e che sia espressione di amore nei confronti delle future generazioni, di rispetto e sostegno per quella parte di umanità che non può disporre nemmeno dell’indispensabile.
    Ci sentiamo responsabili delle scelte e dei comportamenti che adottiamo, ben sapendo che costituiscono una testimonianza per i figli e concorrono alla loro formazione di futuri uomini e donne.
VITA DI FEDE
  • Credere. – Ogni essere umano che voglia definirsi tale non può ignorare l’interrogativo che la vita stessa gli pone riguardo al proprio significato. Nei momenti di grande difficoltà si sente particolarmente forte il bisogno di risposte convincenti. Noi crediamo che solo la fede possa dare tali risposte, perciò condividiamo l’esperienza cristiana, riconosciamo il magistero della Chiesa e ci proponiamo di vivere in atteggiamento di costante conversione i nostri rapporti in famiglia, in comunità, in parrocchia e nella società.
  • Laicità nella Chiesa. – Nella Diocesi e a livello locale il nostro intento è quello di collaborare con la gerarchia ecclesiastica. Ciò implica, da parte nostra la disponibilità a prestare i servizi richiesti in un atteggiamento propositivo.
  • Preghiera. – Ogni nostro incontro inizia con la lettura di un brano biblico proposto dall’assistente ecclesiastico. Dopo che ognuno ha esposto le sue considerazioni in merito egli ci guida alla riflessione conclusiva, che ci accompagna nella quotidianità.
    Durante le uscite, specialmente nella preparazione della Veglia d’armi, e in particolari momenti della vita parrocchiale, avvertiamo più forte il senso di partecipazione alla preghiera comunitaria.
SERVIZIO
  • Senso del servizio. – In quanto adulti scout siamo convinti che uno dei pilastri portanti dell’educazione permanente sia il servizio, cioè lo spendere la propria via per gli altri. All’interno della comunità contribuiamo, ciascuno con i propri carismi, a costruire un clima fraterno di condivisione e correzione reciproca.
    Nel territorio cerchiamo di prestare massima attenzione alle varie esigenze e di farvi fronte nei limiti delle nostre forze. Tutto ciò si realizza imparando ad essere propositivi, ma anche sapendo riconoscere e rispettare i bisogni e i tempi di tutti.
  • Assunzione degli impegni. – Proprio perché riteniamo che qualsiasi tipo di servizio sia tale solo se ha come fondamento il rispetto del prossimo, ci proponiamo di discutere in comunità gli impegni che coinvolgono sia l’intero gruppo, sia la pattuglia che il singolo. In ogni caso, infatti, indipendentemente dal numero delle persone concretamente operanti, è la comunità e ciò che essa rappresenta a mettersi in gioco con l’esterno.
  • Priorità dei servizi. – Il primo ambito nel quale siamo chiamati al servizio è la famiglia. Servire significa farsi carico dell’altro e dei suoi bisogni, condividere con lui la strada che siamo chiamati a percorrere: quella della santità. Il servizio in comunità e sul territorio deve essere vissuto come testimonianza di carità e portare nuove risorse anche all’interno della famiglia, che non deve essere privata dell’attenzione e del tempo a lei dovuti.
PRESENZA CITTADINA E ATTENZIONE AL MONDO
  • Rapporti col territorio. – Quali scout scegliamo di seguire la rotta indicata da B. P. con il suo metodo e ci impegniamo a proporla a quanti vi si vogliano incamminare. A tal fine, tra l’altro, gli aderenti alla comunità acquisiscono e tramandano le tradizioni dello scoutismo, si impegnano a vivere esperienze di apertura e di confronto con altre comunità a livello di zona e di regione, e a creare occasione di collaborazione col territorio.
  • Risposta alle esigenze del territorio. – Dal suo nascere la comunità organizza l’arrivo e la permanenza della “Luce di Betlemme” nella chiesa parrocchiale e aderisce alla Marcia della Pace unitamente ad altri gruppi di volontari. Partecipa al mercatino mensile dell’antiquariato e pone in essere, se possibile e necessario, altre attività di autofinanziamento, i cui proventi vengono in parte utilizzati a sostegno di due comunità di suore presenti e attive in Albania.
ORGANIZZAZIONE BUROCRATICA
  • Norme generali. – Per quanto riguarda le norme generali relative all’ingresso di nuovi soci, alla elezione del Magister e del Magistero, ed al censimento dei soci, questa comunità si attiene a quanto stabilito dalle più recenti versione dello “Statuto Nazionale del M.A.S.C.I.”, del “Regolamento Nazionale”, del “Patto Comunitario Nazionale” e del “Regolamento” della regione Emilia Romagna.
  • Divisa. –  Nei principali momenti di vita comunitaria gli appartenenti al gruppo indossano l’uniforme scout. È la comunità che, di volta in volta, decide quali sono questi momenti.
  • Uscite. – Ci proponiamo di organizzare almeno quattro uscite l’anno, comprese l’uscita di apertura e quella di chiusura.

I componenti della comunità M.A.S.C.I. del Pontenure 1 si riconoscono nei principi espressi in questo documento e si impegnano a fare del proprio meglio per osservarli.

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