Domenica 2 febbraio, la presentazione dei comunicandi nel giorno della Candelora
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
Domenica 2 febbraio, la presentazione alla comunità dei comunicandi nel giorno della Candelora
In occasione della santa messa delle ore 11.00 di ieri, domenica 2 febbraio, celebrata come di consueto dal nostro parroco don Mauro Tramelli, la nostra comunità ha avuto modo di conoscere gran parte dei 40 bambini che il 17 maggio prossimo si accosteranno per la prima volta al sacramento dell'Eucarestia. Prima della recita del Credo, i bambini sono stati chiamati ad uno ad uno ai piedi dell'altare e presentati a tutta l'assemblea che gremiva la nostra chiesa in una circostanza assai significativa e indovinata, dato che proprio ieri, quaranta giorni dopo il Natale del Signore, la Chiesa ha celebrato come ogni anno la festa della Candelora, come viene volgarmente definita la Presentazione del Signore al Tempio, con cui si chiude il periodo delle celebrazioni natalizie e inizia il cammino verso la Pasqua.
La santa messa, accompagnata dai gioiosi canti del Coro "Perfetta Letizia", è stata interamente "servita" proprio dai futuri comunicandi e dai loro genitori, che hanno proclamato dall'altare le letture del giorno, mentre i bambini si sono stati chiamati ad occuparsi delle varie preghiere e dell'offertorio, in occasione del quale, insieme al pane e al vino, hanno portato all'altare per presentarli al celebrante anche dei cartelloni da loro stessi realizzati durante il Catechismo, la veste bianca che indosseranno il giorno della Comunione, un libro riguardante i vari momenti in cui si suddivide la messa, che hanno imparato a conoscere meglio durante il loro cammino di preparazione, e due cesti colmi di generi alimentari destinati ai poveri assistiti dalla Caritas parrocchiale, frutto dei loro sacrifici, così piccoli agli occhi umani ma così grandi e degni agli occhi del Signore.
Ma come dicevamo in apertura, la liturgia ieri ha celebrato la festa della Presentazione del Signore. All'inizio della celebrazione eucaristica don Mauro ha infatti benedetto le candele, simbolo di Cristo «luce per illuminare le genti», come Gesù venne chiamato dal vecchio Simeone al momento della presentazione al Tempio di Gerusalemme. Attraverso quel rito, che era prescritto dalla legge mosaica per i primogeniti maschi, il Signore si assoggettava alle prescrizioni della legge antica, ma in realtà veniva anche incontro al suo popolo, che l'attendeva nella fede. Mossi dallo Spirito Santo, vennero nel tempio i santi vegliardi Simeone e Anna; illuminati dallo stesso Spirito riconobbero il Signore e pieni di gioia gli resero testimonianza. Mentre Simeone, dopo aver finalmente visto il Messia che era stato a lungo promesso a Israele dai vati del profeti, si sciolse in un inno di lode e ringraziamento, il bel cantico Nunc Dimittis riportato nel Vangelo di Luca (2, 22-40), chiedendo congedo a Dio perché aveva finalmente potuto vedere il Cristo, l'anziana vedova Anna abbandonò subito il Tempio per condividere la sua gioia con tutti «quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme».
Come sempre, al termine della funzione, assai numerosi sono stati i fedeli che si sono accostati al cesto contenente le candele, che vogliono ricordarci il cero che ci è stato consegnato il giorno del nostro Battesimo, per raccoglierne una da portare nelle proprie abitazioni. Come i rami di olivo benedetti nel giorno delle Palme, o come l’acqua benedetta nella Veglia pasquale, così anche le candele della Candelora sono considerate dalla Chiesa un sacramentale per prepararci a ricevere il frutto dei sacramenti e a santificare le varie circostanze della nostra vita.