Chiesa Oggi – Febbraio 2023
by Redazione Sito · 6 Marzo 2023
Chiesa Oggi: uno sguardo sulla fede - Febbraio 2023
Il VIAGGIO DEL PAPA IN AFRICA (CONGO E SUD SUDAN)
Dal 31 gennaio al 5 febbraio 2023 Papa Francesco ha compiuto un viaggio apostolico nella Repubblica Democratica del Congo e nel Sudan del Sud, visitando le città di Kinshasa e Giuba, come “un pellegrino di pace“. Ad accompagnare il Papa in terra sudanese sono stati Justin Welby, arcivescovo di Canterbury, e Iain Greenshields, moderatore dell’Assemblea generale della Chiesa di Scozia, rendendo questa visita nella terra della Santa Giuseppina Bakhita, un “viaggio ecumenico di pace e riconciliazione”. «Vengo come pellegrino di riconciliazione, con il sogno di accompagnarvi nel vostro cammino di pace, un cammino tortuoso ma non più rimandabile», ha infatti detto papa Francesco rivolgendosi alle autorità politiche. Il Sud Sudan è un paese tormentato dalla fame e dalla povertà, dilaniato da una guerra civile che si è da poco conclusa e che pare abbia provocato circa 400mila vittime e 4 milioni di sfollati, di cui 2,5 milioni si sono rifugiati nei paesi confinanti. Purtroppo questi drammi risultano fuori dai nostri orizzonti, come ci ricorda il Pontefice nella sua prima enciclica, l’Evangelii Gaudium: «Quasi senza accorgercene, diventiamo incapaci di provare compassione dinanzi al grido di dolore degli altri. Non piangiamo più davanti al dramma degli altri né ci interessa curarci di loro. Come se tutto fosse una responsabilità a noi estranea che non ci compete. La cultura del benessere ci anestetizza. Perdiamo la calma se il mercato offre qualcosa che non abbiamo ancora comprato. Mentre tutte queste vite stroncate per mancanza di possibilità ci sembrano un mero spettacolo che non ci turba in alcun modo».
LA PERSECUZIONE DELLA CHIESA IN NICORAGUA: UN VESCOVO CORAGGIOSO
L’11 febbraio 2023 un tribunale nicaraguense ha condannato il vescovo di Matagalpa Rolando Alvarez ad una pena detentiva di 26 anni, ritenendolo colpevole di tradimento della patria, minaccia all’integrità nazionale, diffusione di notizie false, nonché condannandolo alla privazione della cittadinanza e ad una multa di 1600 dollari. In alternativa al carcere, due giorni prima della condanna, era stata offerta a mons. Alvarez la liberazione con deportazione negli Stati Uniti insieme ad altri 222 prigionieri politici, tra i quali molti sacerdoti. Dopo che mons. Alvarez ha rifiutato sdegnosamente questo vero e proprio colpo di teatro, ritenendo che il suo posto fosse in mezzo al suo gregge, purtroppo si sono aperte per lui le porte del carcere. Già da alcuni anni il regime dittatoriale al potere in Nicaragua, con sprezzo delle civili regole democratiche e soffocando ogni legittimo dissenso, ha iniziato la persecuzione verso la Chiesa cattolica e i suoi pastori. Costoro non hanno fatto altro che criticare, con franchezza, con coraggio e senza giri di parole, le restrizioni alla libertà religiosa e ai diritti umani, reclamati a gran voce dalla popolazione, offrendo alla stessa sostegno e aiuto e dando rifugio ai manifestanti nelle chiese. Ormai sono tante le persecuzioni che, in molti paesi del mondo, colpiscono gli episcopati, i sacerdoti, i fedeli della Chiesa cattolica rei solo di annunciare il Vangelo della buona novella, della pace e della dignità di ogni uomo. Preghiamo il Signore perché sostenga chi soffre a causa dell’annuncio della sua Parola e apra le menti degli uomini che commettono tali soprusi.
LA QUARESIMA DI PAPA FRANCESCO, ALLA RICERCA DELLA VERA PACE, PER L’UCRAINA E NON SOLO
Mercoledì 22 febbraio, inizio del percorso quaresimale, Papa Francesco ha tenuto la consueta catechesi settimanale nel corso dell’udienza del mercoledì. Nella ricorrenza del primo anniversario dello scoppio della guerra tra Russia e Ucraina (24 febbraio 2022), il Pontefice, tra l’altro, ha lanciato un appello ai potenti del mondo affinché «si impegnino per la fine del conflitto, raggiungere il cessate il fuoco, avviare negoziati di pace. Quella costruita sulle macerie non sarà mai una vera pace». Fa quasi tenerezza osservare, da un anno a questa parte, gli sforzi, le accorate suppliche, le preghiere che questo Pontefice, di salute malferma, ma con estremo vigore, lancia, quasi quotidianamente ai potenti della terra affinché pongano fine alla tragedia che sconvolge il cuore dell’Europa. Quello che tutti i credenti, sulla scia di Papa Francesco, si chiedono è come si possano coniugare la mitezza e la voglia di farsi operatori di pace, che ci sono raccomandate da Gesù nel Vangelo delle beatitudini, con la sordità e la durezza di cuore di coloro che prevaricano ogni umana solidarietà e sensibilità. Come convincere e convertire concretamente chi, imperterrito, continua nello spargimento di sangue, nella distruzione della vita e dei beni necessari per una vita dignitosa? Davanti a tanto male, esauriti gli sforzi di ripristinare condizioni di una dignitosa pace, come aiutare concretamente chi ha perso i propri cari e tutto ciò che è necessario per una vita onesta? San Paolo VI, nella Populorum Progressio, scrive: «La pace non si riduce a un’assenza di guerra, frutto dell’equilibrio sempre precario delle forze. Essa si costruisce giorno per giorno, nel perseguimento d’un ordine voluto da Dio, che comporta una giustizia più perfetta tra gli uomini». Questa è la strada maestra, come portarla a compimento è scritta nell’imperscrutabile volontà di Dio.
CAMBIAMENTI IN DIOCESI: TORNANO I VICARI FORANEI
Anche la nostra Diocesi, stimolata dallo spirito del Cammino sinodale, sta promuovendo l’adeguamento di alcune strutture e ruoli di responsabilità, come annunciato dal vescovo mons. Adriano Cevolotto in un’assemblea dei sacerdoti svoltasi lo scorso novembre al Seminario cittadino di via Scalabrini. La prima novità riguarda la nascita dei Vicariati foranei (ossia aree pastorali che raggruppano più parrocchie e Comunità pastorali), sette in tutto, dalla città di Piacenza alle nostre montagne (Piacenza e Gossolengo; Val d’Arda; Val Nure; bassa e media Val Trebbia e Val Luretta; Val Tidone; Bobbio, alta Val Trebbia, Val d’Aveto e Oltrepenice; Val Taro e Val Ceno). La figura del Vicario foraneo, che va a sostituire il Vicario episcopale territoriale, il suo ruolo è delineato dal Codice di diritto canonico. Egli agisce d’intesa con il Vescovo, ha il compito di rendere operativa la struttura del Vicariato, aiutando le parrocchie a lavorare insieme, e di farsi portavoce delle esigenze pastorali che emergono sul territorio nel Consiglio presbiterale di cui fa parte. La nostra Comunità pastorale, che fa parte del Vicariato della Val Nure, avrà come Vicario foraneo don Cladio Carbeni, parroco di San Giorgio Piacentino.
a cura di Luciano C. e Luca T.
