Papa Gregorio XIII, l’anno bisestile e la riforma del calendario
di Redazione Sito ·
di Luciano Casolini – 29 Febbraio 2024
Oggi giovedì 29 febbraio cade il giorno in più del mese di febbraio che determina l’anno bisestile. È doveroso ricordare che fu papa Gregorio XIII nel 1582 a introdurre tale riforma che stabilisce la cadenza del giorno in più a febbraio cadere negli anni multipli di quattro, eccezion fatta per i secolari non divisibili per quattrocento.
Già alcuni suoi predecessori, i pontefici Clemente VI, Sisto V e Leone X, si erano posti il problema della determinazione della data della Pasqua, visto che l’equinozio di primavera, con il passar degli anni, stava lentamente e inesorabilmente slittando verso gli inizi di marzo per la mancanza di un calcolo preciso sulla durata del dì.
Fu papa Gregorio XIII a prendersi in carico la questione nominando un’apposita commissione scientifica per risolvere il problema e, una volta conclusisi gli studi a riguardo, a pubblicare l’enciclica “Inter gravissimas” con la quale fu stabilito quanto sopra descritto e il salto dal 4 al 15 ottobre 1582 per riequilibrare il calendario con il fenomeno dell’equinozio di primavera.
Nasceva così il calendario gregoriano ancora oggi in vigore, che sostituì nei paesi cattolici il vecchio calendario giuliano, così chiamato perchè promulgato da Giulio Cesare nell’anno 46 avanti Cristo. I paesi protestanti resistettero inizialmente al nuovo calendario e vi si uniformarono solo in epoche successive: gli stati luterani e calvinisti nel 1700, quelli anglicani nel 1752, quelli ortodossi ancora più tardi. Ancora oggi alcune Chiese ortodosse seguono il calendario giuliano. Uno degli ultimi Paesi del mondo ad adottare il calendario di papa Gregorio XIII è stata l’Arabia Saudita (nel 2016).
Molto altro si potrebbe dire di Gregorio XIII, esempio di un Pontefice, che non solo si adoperò in campo liturgico, dottrinale e politico, ma che seppe aprirsi alle scienze, a regolare con attenzione una questione che era apparsa fin allora ineluttabile e irreparabile e si fece carico di condurre con autorevolezza una riforma che determinerà la scansione del tempo fino alla fine del tempo.