L’energia e la passione dei giovani al centro della Veglia missionaria diocesana 2025
di Redazione Sito ·
di Don Luigi Mosconi – 26 Ottobre 2025
Giovedì sera (23 ottobre), presso il santuario di Roveleto, il Centro Missionario diocesano ci ha regalato un momento prezioso di silenzio, di ascolto della Parola del Signore e di belle testimonianze di tanti giovani, alcuni dei quali provenienti da una parrocchia della nostra Diocesi e altri provenienti da una parrocchia dell’Arcidiocesi di Modena-Nonantola.
Nella scorsa estate, questi ragazzi hanno vissuto, in contesti diversi, le loro vacanze estive in mezzo a gente del Nord Est e Nord del Brasile. Il nord del Brasile è l’Amazzonia, grande 10 volte l’Italia. Là c’è una diocesi grande tutta l’Italia, con 11 parrocchie in tutto. Gli indios e loro discendenti sono la grande maggioranza. Vi sono ancora tante foreste e tanta acqua.
È interessante notare questo: la regione del Nordest del Brasile soffre una dura siccità, ormai cronica e tremenda, in quanto il vicino Nord è l’Amazzonia dai mille fiumi. Purtroppo, non è escluso il pericolo di una desertificazione della Amazzonia; sarebbe un enorme disastro ecologico per tutto il pianeta. In quella foce, dal grande estaurio del Rio delle Amazzoni, passa circa il 13% d’acqua dolce di tutto il pianeta.
Proprio a Belém, sulla foce del Rio delle Amazzoni, con una larghezza tra le due sponde di oltre 300 km in linea d’aria, ho avuto la gioia immensa di vivere 56 anni di vita missionaria. Nel prossimo mese, su quella foce, ci sarà una grande assemblea mondiale sul controllo del clima.
Come è stato bello durante la veglia meditare, ripensare, contemplare le grandi sfide del mondo di oggi. Il silenzio ci spinge ad agire, ad essere artigiani di speranza: “Viviamo in un mondo dove siamo tutti interconnessi, ma non siamo in relazione”, abbiamo ascoltato durante la veglia, che ha visto la presenza del nostro Vescovo, mons. Adriano Cevolotto, di tanti sacerdoti e missionari ed ex missionari, consacrati e non.
Il silenzio ci porta oltre il tempo e lo spazio, ci fa sentire il bisogno di spiritualità, quella militante, che ci porta a costruire speranza. Davvero bella e preziosa la testimonianza di giovani, che sono andati in alcune periferie del mondo, come amava dire papa Francesco, lasciandosi scuotere e tornandone rinnovati.


















