Un Pontenurese al Giubileo dei Giovani, l’esperienza di Giovanni
di Redazione Sito ·
di Giovanni B. – 11 Ottobre 2025
Sono Giovanni Boeri ho 17 anni e quest’estate ho avuto la grazia di poter partecipare al Giubileo dei giovani, perché sono andato al pellegrinaggio organizzato dalle comunità neocatecumenali di Piacenza.
Il nostro percorso è iniziato in realtà la sera prima della partenza con la celebrazione penitenziale, durante la quale ci siamo alleggeriti da tutto ciò che non serve e che non ci rende liberi. L’esperienza era divisa per tappe: la prima è stata a un centro di consacrate e consacrati a Bologna fondate da un sacerdote bolognese sull’insegnamento di San Massimiliano Kolbe, martire in un campo di concentramento (vi consiglio di recuperare la sua storia perché fa capire davvero cosa significa dare tutto per ricevere infinitamente di più).
Successivamente abbiamo toccato i luoghi di San Francesco, a cominciare da la Verna, eremo di preghiera dove il Santo trascorreva le sue tre quaresime annuali (a Natale, a Pasqua, e una estiva). Questo luogo di grande silenzio e comunione con il Signore fa riscoprire davvero l’essenziale. Per arrivarci abbiamo fatto un piccolo pellegrinaggio sul sentiero recitando il rosario e ammirando la grande bellezza di quella foresta.
Il giorno seguente siamo arrivati a Santa Maria degli Angeli: lì siamo entrati nella Porziuncola e abbiamo ascoltato l’esperienza di Fra Aldo: un vecchietto un poco malandato, ma che nasconde in sé una fede straordinaria; è diventato frate a 42 anni ed ha lasciato tutto per seguire il Signore: è stato un momento davvero speciale. Ad Assisi abbiamo visitato la salma dell’allora beato Carlo Acutis. Ancora l’eremo delle carceri, anche questo luogo di preghiera per Francesco. Lì abbiamo recitato quelle che, per me, le lodi più belle di tutto il pellegrinaggio, nella natura, in questa piccola cappella. Nel pomeriggio la chiesa di santa Chiara dove è stata celebrata l’Eucarestia. Poi ci siamo spostati a Montefalco, dove abbiamo conosciuto la figura di Santa Chiara da Montefalco e le suore agostiniane che ne custodiscono le spoglie (vi consiglio anche per lei di recuperare la sua straordinaria vita di fede).
Il nostro itinerario ha puntato quindi in direzione di Roma chiesa di Santa Galla, una chiesa della periferia dove ci siamo ricongiunti con gli altri ragazzi della nostra diocesi sia del cammino Neocatecumenale di san Giuseppe operaio che di Caorso, sia con altri ragazzi che erano insieme al vescovo (tra quelli anche mia sorella Beatrice); qui abbiamo celebrato l’Eucarestia insieme al nostro vescovo ed è stata forte e bellissima l’unione di tutti i gruppi di Piacenza e anche Fidenza. Da lì ci siamo spostati in San Paolo fuori le Mura, una delle quattro basiliche romane dove è presente la porta santa e quindi la possibilità di chiedere l’indulgenza plenaria. Arrivati dalle suore francescane in Civita Castellana e trascorsa la notte nei loro locali, ci attendeva il grande giorno: l’incontro con il Santo Padre Leone XIV. Tra la confusione il caldo e il controllo degli zaini, abbiamo ritirato la scatola alimentare e ci siamo diretti nel nostro settore. Tutto il pomeriggio lo abbiamo passato a conversare, esplorare, conoscere altri coetanei, rincontrarne alcuni conosciuti a Lisbona. Oltre a ciò, durante tutto il pomeriggio sono state organizzate testimonianze, letture, canzoni di gruppi cattolici. Tra queste vorrei consigliarvi una esperienza davvero straordinaria da recuperare su youtube a questo link: https://www.youtube.com/watch?v=oAsDNsOQSu8 al minuto 1:47:27 a me personalmente ha commosso.
La Veglia… che dire? straordinaria anche questa è possibile recuperarla su Rai Play. Ciò che mi ha colpito è stata l’adorazione eucaristica: non sono molto fan di questa pratica, perché non capisco che senso ha inginocchiarsi davanti a un pezzo di pane, come fa Dio ad essere in una cosa del genere. Ecco io non avevo e non ho capito niente dell’adorazione, però una cosa me la sono portata a casa: il cuore. Mi ero messo d’accordo con mio zio (Alberto Carenzi) di vivere insieme questa esperienza, e nonostante fossi a 600km di distanza e non sapessi effettivamente se stava assistendo o no, io ho davvero percepito una connessione del cuore una profonda comunione con lui e con tutti quelli intorno a me a Tor Vergata. La nottata è passata bene e divertenti sono state le quattro gocce che il Signore ha deciso di mandare.
La santa messa è stata bellissima, ma anche qui ogni descrizione sarebbe riduttiva. Guardatela (si può recuperare su Rai Play). La sera, arrivato all’alloggio locato dietro al Vaticano, abbiamo riposato per l’incontro del giorno successivo con l’equipe internazionale del Cammino Neocatecumenale formata rispettivamente da Kiko Arguello, Maria Asciension Romero e Padre Mario Pezzi anche questo incontro vocazionale molto bello, da recuperare su youtube a questo link: https://www.youtube.com/watch?v=UHuHCI_kl-g (l’incontro comincia al minuto 58:48).
Ormai era ora di tornare, ma le sorprese non erano ancora finite, mancavano 2 tappe... la prima a Loreto, dove abbiamo avuto la possibilità di chiedere la Grazia. L’ultimo giorno a Macerata, dove abbiamo visitato il seminario Redemptoris Mater del Cammino neocatecumenale e dove è stata ascoltata l’esperienza di alcuni seminaristi, e a Cartoceto dove abbiamo conosciute le suore agostiniane del Santissimo Sacramento, celebrando l’eucarestia più bella del pellegrinaggio sentendo la straordinaria esperienza di suor Maria Route mangiando un’ottima pasta al ragù per poi arrivare a Piacenza.
L’esperienza è stata sicuramente molto intensa e oltre ad aver dato grandi emozioni, ha lasciato anche ricordi vivi, perché l’emozione finisce ma Cristo rimane.










