1501, 5 Luglio. – Procura a liti, ad lites, fatta dal rettore di Zena a favore di Pietro Antonio Brandoli. Rogito trascritto dal notaio de Barchono.
1504, 22 Settembre. – Monizione con termine perentorio ai debitori ivi menzionati di dare all′arciprete di Pontenure Giovanni de Fornicibus, che era pure canonico e vicedomo della Cattedrale di Piacenza, dodici staia di frumento. Atto pubblicato a nome di Pietro de Romano, prevosto di Sant′Antonino di Piacenza, in questa parte quale Conservatore apostolico. Copia non autentica.
1504, 18 Novembre. – Collazione della chiesa o cappella di San Prospero di Zena fatta dall′arciprete di Pontenure, Giovanni de Fornicibus, al sacerdote Cristoforo con tutti i diritti spirituali e temporali appartenenti a detta chiesa. Rogito: Rolando Petranegra.
1504, 18 Novembre. – Elezione di Melchiorre del Conte (de Comite) alla chiesa di Zena fatta dall′arciprete di Pontenure, Giovanni de Fornicibus. Rogito: Giovanni Battista Asinelli.
1504, 21 Novembre. – Nomina di Melchiorre del Conte alla chiesa di Zena fatta da Giovanni de Valibus, canonico nella chiesa plebana di Santa Maria di Castell′Arquato. Rogito: Rolando de Petranegra. Copie due non autentiche.
1504, 23 Novembre. – Nomina di Leonardo de Ghixis alla chiesa di Zena fatta dalla contessa Orsina Sforza quale padrona del castello di Zena. Copie due non autentiche.
1506, 6 Novembre. – Nomina di don Melchiorre de Conti Susani alla rettoria della chiesa di Zena fatta da Gian Giacomo Trivulzio, maresciallo di Francia, con ordine all′arciprete di Castell’Arquato e preghiera all’arciprete di Pontenure di confermare l’elezione, «ad quem, ut fertur, confirmatio pertinet». Sottoscritto da Joannes Jacobus Triultius, con suggello a stemma.
1517, 4 Giugno. – Aggregazione dell′oratorio di San Giovanni, posto sulla Strada romea, alla chiesa di Pontenure, e ciò in seguito ad istanza dell′arciprete Giovanni De Fornicibus. In questo oratorio era affrescata un′immagine della Beata Vergine, «depicta erat pretiosa quedam imago beatae Virginis», e molta gente vi accorreva per i numerosi miracoli che vi avvenivano, «ob crebra miracula». L′arciprete di Pontenure aveva la facoltà di destinare al servizio di detto oratorio un sacerdote a suo piacimento. Rogito: Francesco de Amizeni e Pietro da Parma.
1517, 19 Giugno. – Investitura a fitto perpetuo fatta dall′arciprete Giovanni De Fornicibus, qui detto arcidiacono di Cremona, di una pezza di terra di 25 pertiche posta a Cassino, nel luogo detto Ferrarina, a favore di Giovanni Costa, con l′obbligo all′enfiteuta di pagare ogni anno nel giorno di San Martino 25 lire imperiali e due paia di capponi. Rogito: Stefano Solaro.
1519, 19 Settembre. – Investitura di fitto novennale fatta dal sacerdote Battista de Bixis quale procuratore dell′arciprete di Pontenure, Bartolomeo Maria de Fornicibus, di cinque pertiche di terra detta al Bozolino, nel territorio di Caorso, per quindici soldi, da pagarsi il giorno di San Martino di ogni anno da parte degli enfiteuti Giacomino e Lorenzo Ferrari, obbligati solidariamente. Rogito: Giovanni Battista Boneto.
1519, 20 Ottobre. – Monitorio con termine ai debitori ivi menzionati di pagare la decima sulle terre di Borghetto alla chiesa di Pontenure, nella persona dell′arciprete Bartolomeo Maria de Fornicibus, diacono della Cattedrale.
1520, 21 Gennaio. – Investitura di decima e diritto di decimare sopra alcune terre poste nel territorio di Pontenure fatta dall′arciprete di Pontenure, Bartolomeo Maria de Fornicibus, mediante la persona di Battista de Bixis, munito di procura, a favore di Giuliano Barbieri, per un paio di capponi. Rogito: Giovanni Battista Boneto.
1527, 22 Gennaio. – Permuta tra l′arciprete Bartolomeo Maria de Fornicibus, i canonici del Capitolo di Pontenure e Giacomo Filippo de la Robore, detto de Sustegno, di una pezza di terra di circa dodici pertiche, colta e affilagnata posta in località Gambolino, al confine della strada che porta ad Albiano; in cambio la chiesa di Pontenure riceve una pezza di terra di otto pertiche circa con sopra una casa «murata e cupata», alta 6 braccia e lunga 12, posta presso il paese «prope portam» sulla via Romea. Le due terre sono ugualmente esenti da qualunque onere, «a quibuscumque onerinus tam salis, et taxarum equorum quam etiam a decima et a quocumque alio onere». Rogito: Giacomo Aùizonus.
1528, 7 Novembre. – Quietanza fatta dal sacerdote Battista de Bixis, quale procuratore dell′arciprete Bartolomeo Maria de Fornicibus, per fitto perpetuo di 50 lire e due paia di capponi, sopra alcune terre poste a Muradolo, pagata da Giovanni Giulio Capello. Rogito: Francesco Scotto.
1530, 18 Agosto. – Confesso dell′arciprete Bartolomeo Maria de Fornicibus ai fratelli de Scottis per aver ricevuto nella festa di Santa Maria del mese di agosto sei staia di frumento bello, secco e pulito da Giovanni Pietro de Bracchis, per decima delle sue terre poste nel territorio di Pontenure e per fitto. Rogito: Paolo Cuppellata.
1530, 5 Novembre. – Investitura per nove anni di decima sopra alcune terre, poste a Pontenure, fatta dall′arciprete Bartolomeo Maria de Fornicibus a favore dei fratelli de Marsanis, per quattro staia di frumento da pagarsi ogni anno nella festa di Santa Maria in agosto. Rogito: Benedetto Querceto.
1530, 9 Novembre. – Investitura del diritto di decima per nove anni, fatta dall′arciprete Bartolomeo de Fornicibus, che aveva il titolo di protonotario apostolico, in Burnatiis su alcune terre poste presso Muradolo, nel territorio di Caorso, e quietanza di dodici staia di frumento per fitto di 4 anni. Rogito: Benedetto Querceto.
1530, 15 Novembre. – Locazione di alcune terre poste in Pontenure e confinanti con la via Romea, fatta dall′arciprete Bartolomeo Maria de Fornicibus, protonotario apostolico, a favore di Giovanni Antonio Viola. Rogito: Giovanni Maria Rossi e Benedetto Cereto.
1530, 15 Novembre. – Investitura novennale di due pezze di terra poste l′una presso San Giovanni, sulla via Romea, l′altra a poca distanza dal paese, per un totale di 12 pertiche, fatta dall’arciprete Bartolomeo Maria de Fornicibus a favore di Giovanni Antonio Viola, per lire 5 e soldi 16 imperiali e un paio di capponi. Rogito: Benedetto Querceto.
1533, 1° Ottobre. – Quietanza fatta dall′arciprete Bartolomeo Maria de Fornicibus, con la quale egli dichiara d′aver ricevuto un paio di pollastre da Bartolomeo Speranis che le paga per fitto di decima, decimazione, decimaria, «pro ficto decimae, decimationis et decimariae», sopra due pezze di terra poste nel comune di Pontenure di proprietà della chiesa di Pontenure. Rogito: Benedetto Querceto.
1533, 1° Ottobre. – Licenza a Bartolomeo Sperani, detto Bertola, di trasportare sassi e quadrelli di una casa fabbricata sul Guasto di proprietà della chiesa di Pontenure, a cui si pagavano due soldi imperiali, rimasta danneggiata a causa della permanenza di 40 giorni dell′esercito austro-ispano presso il nostro paese. Questa casa era stata ceduta da un certo Morello de Speranis al detto Bertola per una sicurtà di 85 lire imperiali, fatta da questi al detto Morello. Rogito: Benedetto Querceto.
1541, 21 Settembre. – Confesso fatto dall′arciprete Bernardo De Cristallis di aver ricevuto tre mine di frumento bello, secco e mondo da Ubertino Rizoli, per decima che questi doveva pagare nel giorno di Santa Maria d′agosto. Rogito originale: Giovanni Maria de Rubeis.
1543, 12 Settembre. – Nomina del sacerdote Francesco de Bononis alla chiesa di San Prospero di Zena, fatta dal notaio Jacopo Amizono, quale procuratore di donna Costanza del Careto, feudataria di Zena, a cui, così si asserisce, competeva il diritto di nominare il rettore di quella chiesa. Copia non autentica.
1545, 9 Novembre. – Estratti dai rogiti di Andrea de Ciceris relativamente alla vendita di due pezze di terra dette alla Fornace e Campo della Fornace, fatta da Rolando Olivieri a Paolo Zamboni de Fornari. Le terre erano di 4 pertiche e 12 tavole; il prezzo pari a 45 lire. Carico di fitto perpetuo a favore della chiesa di Pontenure: 42 soldi e 6 denari imperiali. Copia non autentica.
1557, 19 Giugno. – Investitura fatta a favore di Giovanni Costa di una pezza di terra a Cassino, in località detta La Ferrarina, di ragione della chiesa di Pontenure, fatta da Giovanni de Fornicibus, arcidiacono di Cremona e arciprete della Pieve e della chiesa di Pontenure, per 40 lire imperiali e due paia di capponi. Rogito: Stefano Solario.
1559, 17 Ottobre. – Confesso dell′arciprete Giovanni de Fornicibus di aver ricevuto cinque lire imperiali «ibidem numeratas in pecunia argenta» e otto coppelli per fitto e decima di due anni trascorsi sopra alcune terre poste in Pontenure da Agnesina della Rovere e Giuliano Ferrari. Estratto autentico di Stefano Solari.
1563, 15 Giugno. – Investitura del diritto di decima, decimazione e decimaria nel territorio di Chiavenna, esteso anche agli animali, fatta dall′arciprete Cristoforo Scotti e dal Capitolo di Pontenure a favore di donna Ippolita Pallavicina, coll′onere da parte di quest′ultima di dare ogni anno dieci staia di frumento alla chiesa di Pontenure nella festa di Santa Maria nel mese di agosto o entro l′ottava. Rogito: Antonio Francesco Fontana.
1563, 15 Giugno. – Trattato relativo all′investitura da farsi dal Capitolo di Pontenure e delibera del medesimo a favore di donna Ippolita Pallavicina, di cui sopra. Rogito: Antonio Francesco Fontana.
1563, 7 Settembre. – Investitura di una pezza di terra di 21 pertiche poste nella campagna di Piacenza, nel luogo detto Casa Vecchia, «in Campanea Placentiae ubi dicitur ad domum Vegiam», fatta dall′arciprete e dal Capitolo di Pontenure a favore di Giovanni Maria Guarinoni a titolo di fitto perpetuo coll′obbligo a questi di pagare ogni anno 24 soldi alla chiesa di Pontenure. Rogito: Paolo Emilio Sacelli.
1564, 21 Agosto. – Collazione della prebenda detta di San Bernardo, eretta nella chiesa di San Giorgio di Vigoleno, fatta dall′arciprete di Pontenure conte Cristoforo Scotti e dal Cancelliere vescovile Giovanni Andrea Calligari. Rogito: Simone Burriani.
1574, 28 Maggio. – Locazione triennale di 24 pertiche di terra prativa poste in Pontenure, chiamate il prato della Chiesa, confinante con la strada Romea e la strada pubblica per la quale dalla Romea si va al luogo detto la Calavresa. Detta locazione è fatta dall′arciprete Bartolomeo Maysio a favore dei fratelli Cavagni per l′annua pensione di lire cento imperiali da pagarsi in due rate uguali nell′agosto e nel Natale di ogni anno. Rogito: Leonardo Braciforti.
1576, 6 Marzo. – Estratto autentico di un confesso fatto dall′arciprete Bartolomeo de Maysio a favore della contessa Giulia Sanseverina Borromea, nel quale si dichiara che detta contessa ha consegnato all′arciprete dieci staia di frumento per fitto di decima su tutto il territorio di Chiavenna a saldo dell’anno 1576. Rogito: Francesco Zaffignano.
1577, 24 Dicembre. – Estratto autentico di un confesso come sopra, a saldo dell′anno 1577. Rogito: Francesco Zaffignano.
1578, 8 Dicembre. – Quietanza per lire quaranta imperiali, prezzo di dieci staia di frumento, fatta dall′arciprete Bartolomeo Maysio in favore della contessa Ippolita Sanseverino Borromea, per fitto del diritto di decima nel territorio di Chiavenna. Rogito: Francesco Zaffignano.
1584, 8 Gennaio. – Licenza agli eredi di Giuseppe Fasoli di transitare per alcuni fondi del marchese Cesare Landi posti a Muradello, concessa dal detto Landi ai predetti Fasoli nella loro qualità di fittabili delle terre appartenenti all′arciprete di Pontenure, situate nelle vicinanze. Estratto autentico di Agostino Fontana.
1585, 20 Maggio. – Confesso dell′arciprete Bartolomeo de Maysio fatto a favore del mugnaio Giovanni Maria Catezolli per dieci staia di frumento, consegnati dall′Arciprete a sgravio del marchese e conte di Sala come feudatario del territorio di Chiavenna, che aveva l′onere di dare detto frumento in forza dell′atto di investitura della decima su quelle terre, fatta dall′arciprete Cristoforo Scotti a favore della contessa Ippolita Sanseverino Pallavicino, come da rogito di Carlo Zerbi. Estratto autentico di Giovanni Francesco Zaffignano.
1591, 8 Gennaio. – Investitura di 34 pertiche di terra poste nel territorio di Pontenure, in vicinanza del rivo Scovalasino, fatta dall′arciprete Cristoforo Panigarola a favore di Caldonazzo Ferrari per 34 soldi imperiali da pagarsi in perpetuo alla chiesa di Pontenure. Rogito: Cesare Galdino Mussi.
1592, 27 Agosto. – Confesso fatto dall′arciprete Cristoforo Panigarola per lire 369 pagate dall′illustrissima donna Polissena Pallavicino de Burgo a sgravio della marchesa di Colorno, la quale come padrona dei beni di Chiavenna le doveva alla chiesa di Pontenure per il periodo tra gli anni dal 1586 al 1591 incluso. Rogito: Oddino degli Oddi.