1715, 18 Giugno. – Cessioni, dichiarazioni e rendiconto tra l′arciprete don Giulio Casali e gli eredi Bellomi, con l′intervento e ricognizione dei fittabili e massari dei beni dell′Arcipretura relativamente alle scorte, sementi, imprestanze ed altro, di cui i detti fittabili e massari erano debitori. Rogito: Angelo Maria Flaminio Guarinoni, con nota delle spese per detto atto e quietanza dello stesso Guarinoni.
1716, 25 Giugno. – Confesso, quietanza e cessione fatta dai coniugi Bernardo Massari a Giulio Bellomi nella loro qualità di eredi del fu arciprete Matteo Bellomi a favore di don Giulio Casali, arciprete successo a Bellomi, il quale paga a detti eredi 1608 lire imperiali e cinque soldi, prezzo di grani di proprietà di detti eredi. Rogito: Angelo Maria Guarinoni.
1719, 14 Novembre. – Permuta di terre fra le monache di San Siro di Piacenza e l′arciprete Casali: le monache cedono all’arcipretura due campetti di trenta pertiche posti a Pontenure, presso la Ranana. L′arciprete cede alle monache cinque campetti detti altre volte del Castellazzo, ora del Casone. Rogito: Andrea Rabò.
Anno sconosciuto, Novembre. – Investitura in perpetuo di una casa posta a Pontenure fatta dall’arciprete Giulio Casali in favore di Francesco Bergamaschi, con l′obbligo da parte di questi di pagare l′annuo canone di venti soldi e di un paio di capponi il giorno di San Martino di ogni anno. Rogito: Pietro Paolo Tammi.
1723, 15 Gennaio. – Liberazione del fitto perpetuo sul campo detto del Pero, di ragione delle monache della Santissima Annunciata di Piacenza, mediante il pagamento di 565 lire imperiali fatto da dette monache all’arciprete Casali, che le accetta a nome e vantaggio dell′Arcipretura, e successivo acquisto di quattro pertiche di terra poste a poca distanza ed a ponente della borgata di Pontenure coll’esborso di detta somma accresciuta di 85 lire imperiali ai venditori di detta terra, padre e figlio Prati, fatto dall’arciprete suddetto. Rogito: Pietro Paolo Tammi.
1724, 7 Novembre. – Confesso di aver ricevuto 600 lire imperiali fatto da Carlo Castelli a favore dell′arciprete Casali, che le consegna del proprio al suddetto Castelli a titolo d’imprestanza per i beni dei Ronchi da restituirsi al suddetto arciprete al termine del massareggio e successivo deposito di detta somma nelle mani di Savino Cuppalloni per farne pagamento al conte Angelo Gabriele Anguissola, creditore verso i detti Castelli. Rogito: Pietro Paolo Tammi.
1726, 5 Febbraio. – Assegnazione di una lingua di terra di nove tavole in sostituzione di un′altra di 14 tavole fatta dalle monache di San Siro di Piacenza all′arciprete Casali per togliere una servitù a danno dell′arcipretura. Rogito: Andrea Rabò.
1730, 12 Settembre. – Permuta di campi fra l′arciprete Casali e Carlo Peretti, a seguito della quale l′arciprete cede al Peretti quattro campi detti della Fontana (rispettivamente delle dimensioni di 37, 12, 6 e 5 pertiche), ed il Peretti a sua volta cede in cambio all’Arcipretura due campi detti della Romea di pertiche 24, tavole 4, pertiche 4, pertiche 28, pertiche 6. Rogito: Andrea Rabò.
1734, 9 Marzo. – Locazione dei beni della Casella a favore di Giovanni Cristoforo e Marc′Antonio Corcagnani, padre e figlio, per l′annua pensione di 1.200 lire e diverse appendici. Rogito: Francesco Bergamaschi.
1735, 5 Settembre. – Dichiarazione e obbligazione di Francesco Cravedi nei confronti dell′arciprete Casali per 600 lire, che il Cravedi confessa d′aver ricevuto dall’arciprete a titolo di imprestanza per i beni dei Ronchi, di cui era fittabile, da restituirsi al suddetto arciprete al termine della locazione. Rogito: Giuseppe Torri.
1637, 20 Luglio. – Vista di massareggio della possessione detta la Favorita, fatta dall′arciprete Casali a favore di Giuseppe Pedroni. Atto privato.
1740, 6 Luglio. – Fitto dei Ronchi fatta dall′arciprete Casali a favore dei fratelli Perani per l′annua pensione di 1.900 lire, con appendice. Rogito: Antonio Pomelli.
1743, 21 Marzo. – Locazione dei beni della Casella, fatta dall’arciprete Casali a favore di Cristoforo e Marc’Antonio Corcagnani, per nove anni, di tre anni in tre, dietro il pagamento dell′annua pensione di lire 1.200, con appendici. Rogito: Antonio Somelli.
1748, 31 Agosto. – Locazione per nove anni dei beni ora chiamati il Varso fatta da don Francesco Varsi a favore del notaio Francesco Rossi, sotto l′annua pensione di lire imperiali 1.100. Detti beni allora erano di sole 150 pertiche con casa, giardino ed oratorio. Rogito: Antonio Schizzati.
1751, 12 Novembre. – Convenzioni e transazioni tra il monastero della Santissima Annunziata di Piacenza e l′arciprete Casali, in forza delle quali: 1) si rinunzia alla lite insorta per l′uso delle acque del rivo Bracciforte a favore della possessione denominata il Campazzo, e precisamente del campo detto il prato nuovo; 2) si accorda all’Arcipretura l′uso di dette acque titolo di precario con diverse concessioni; 3) che le monache debbano rinnovare il precario a favore dei fondi della chiesa, e ciò a sempre in seguito alla convenzione tra l′arcipretura e Bracciforti a rogito Pichi, 10 giugno 1644; 4) che in caso di nuova contestazione l′arcipretura debba rimuovere l′incastro eretto per l′irrigazione; 5) dar copia dell′atto alle monache; 6) che l′Arcipretura debba consegnare alle monache quattro paia di capponi per detta ricognizione. Copia non autenticata del rogito Gaetano Arata.
1756, 21 Febbraio. – Locazione dei beni detti del Varso, di 150 pertiche, concessa dai fratelli Varsi a favore di don Giovanni Boccaccia per 1.200 lire annue, con appendici. Rogito: Giuseppe Ragali.
1756, 19 Ottobre. – Locazione per tre anni dei beni con casa nel luogo detto la Ferrarina, posti in Cassino, fatta dall′arciprete Casali in favore di Giovanni Bassini, dietro l′annua pensione di 255 lire. Copia d′atto privato alquanto logora.
1767, 24 Luglio. – Locazione di 25 pertiche di terra poste presso la peschiera attigua al giardino della chiesa di Pontenure, e della terra ubicata in Gerra, fatta da Alessandro Politi, quale amministratore generale dei beni dell′Arcipretura, a favore di Giulio Capra, dietro il pagamento di un′annua pensione di 530 lire, con appendici, per nove anni, di tre in tre. Rogito: Antonio Vincenzo Angiolini.
1770, 7 Luglio. – Locazione di 24 pertiche di terra poste a Cassino, nel luogo detto alla Ferrarina, fatta dall’arciprete Politi a favore di Giuseppe Rossi dietro la pensione annua di 250 lire piacentine, con appendici. Rogito: Francesco Rossi.
1771, 15 Luglio. – Locazione di 33 pertiche di terra, detta i campi della Casazza, per nove anni, di tre in tre, fatta dall’arciprete Politi a favore di Gaspare Bandini, dietro l′annua pensione di 330 lire, con patti diversi. Rogito: Francesco Rossi.
1771, 16 Luglio. – Locazione di 40 pertiche di terra, detta il Campazzo, ossia il campo di San Gregorio, fatta dall’arciprete Politi a favore di Gaspare Bandini, dietro il pagamento di una pensione annua di 400 lire. Rogito: Francesco Rossi.
1772, 22 Maggio. – Misura della possessione detta dei Ronchi di 379 fatta dall’ingegnere Giberto Bocci per commissione dell′arciprete Politi. Atto privato.
1772, 20 Maggio. – Locazione di 20 pertiche di terra denominata il luogo di Gerra, fatta dall’economo dell′arcipretura, don Michele Brandini, a favore di Domenico e Paolo Camoni dietro l′annua pensione di 360 lire imperiali, con patti diversi. Rogito: Francesco Rossi.
1773, 27 Marzo. – Locazione della possessione del Campazzo, fatta dall’economo Inzani a favore di Giacinto Rossi dietro l′annua pensione di 2.360 lire, con appendici e patti diversi e promessa d’imprestanza. Rogito: Francesco Rossi.
1775, 17 Maggio. – Censo costituito dall’economo Inzani sopra una casa posta nel borgo di Pontenure di proprietà di Giovanni Vignola, ora posseduta dagli eredi Garilli, per la somma di 850 lire piacentine, pagate dal suddetto economo al Vignola coll’obbligo da parte di questi di pagare all’Arcipretura la somma di 51 lire piacentine il 1° maggio di ogni anno. La somma prestata dall’economo al Vignola proviene dalla retrovendita di un altro egual censo di eguale somma fatta dall’arciprete Politi ad Antonio Porri. Rogito di Antonio Carboni, notificato all’Ufficio delle ipoteche di Piacenza in data 14 giugno 1834, a richiesta e diligenza dell′allora arciprete in carica don Giacomo Rossi. Due copie autentiche.
1778, 13 Novembre. – Consegna della possessione detta il Campazzo fatta per ordine dell′allora economo dell′Arcipretura di Pontenure, don Antonino Lombardi, dal perito geometra Antonino Rossi. Atto privato.
1778, 19 Novembre. – Consegna della possessione detta la Casella fatta per ordine dell′economo Lombardi dal perito geometra Antonino Rossi. Atto privato.
1779, 22 Febbraio. – Locazione della possessione detta la Favorita, posta nel territorio del comune di Pontenure, fatta dall’economo Lombardi a favore di Malvezzi e Villa dietro l′annua pensione di lire 1.580, con appendici e patti. Rogito: Francesco Rossi.
1780, 1° Marzo. – Locazione del prato di Gerra, di tre campi detti di San Martino, di altri due campi detti della Fontana e di un loghetto di quattro pertiche fatta dall’economo Lombardi a favore di Giuseppe Trabacchi, dietro l′annua pensione di 1.860 lire piacentine con appendici e patti, durevole per nove anni, di tre in tre. Rogito: Antonio Devoti.
1783, 3 Agosto. – Dichiarazione di Giovanni Papa che la locazione a suo favore riguardante i beni della Casella avrà termine il giorno di San Martino dell′anno 1783, perché così convenuto con l′arciprete Politi. Atto privato.
1784, 2 Novembre. – Locazione di una terra e di una casa poste a Cassino, nel comune di Pontenure, fatta dall’arciprete Politi a favore di Giuseppe Rossi, dietro il pagamento di una pensione annua di 300 lire imperiali, con varie appendici. Rogito: Francesco Rossi.
1786, 24 Marzo. – Locazione dei beni della Casella, fatta dall’arciprete Politi a favore di Giuseppe Camoni, per nove anni, di tre in tre, dietro l′annua pensione di 2.035 lire imperiali, con appendici e patti. Rogito: Francesco Rossi.
1786, 16 Maggio. – Convenzione tra l′arciprete Politi ed i fittabili Malvezzi e Villa, in forza della quale l′arciprete dona le appendici stabilite nel rogito Rossi, e a loro volta i fittabili si obbligano di corrispondere e pagare all’arciprete un suino grasso non minore di pesi dieci, a condizione che l′arciprete prolunghi d′altri tre anni la locazione sopra ricordata. Atto privato unito al rogito Rossi del 22 febbraio 1779.
1788, 6 Ottobre. – Misura del campo detto di San Giorgio di 39 pertiche e 22 tavole fatta dal geometra Pietro Draghi e tipo relativo. Atto privato con segnatura del geometra suddetto.
1788, 23 Dicembre. – Locazione della possessione detta il Campazzo, fatta dall’arciprete Politi a favore di Carlo Guzzoni per nove anni, di tre in tre, dietro il pagamento di una pensione annua di 3.180 lire, compreso il valore delle appendici. Rogito: Francesco Rossi.
1790, senza data. – Locazione dei beni del Campazzo, fatta dall′arciprete Politi al notaio Francesco Rossi per nove anni, di tre in tre, dietro il pagamento di una pensione annua di 3.180 lire, compreso il valore delle appendici con patti ivi descritti. Atto privato senza segnatura delle parti.
1795, 3 Ottobre. – Rinnovazione del precario fatto dalle monache della Santissima Annunziata di Piacenza a favore dell′arciprete Moris con facoltà a questi di estrarre acqua dal canale del Molino, coll’onere all’arciprete di pagare alle monache un paio di capponi a titolo di ricognizione, ritenuti sempre validi i patti e le condizioni stipulate a rogito Pichi. Copia privata dell′atto autentico Gaetano Arati, fatta per mano dell′arciprete Moris.
1796, senza data. – Censo di lire 4.000 sopra i beni posti a Cassino, detti la Ferrarina, di ragione dell′Arcipretura di Pontenure, costituito dall’arciprete Moris a favore della sacristia della basilica di Sant’Antonino di Piacenza con autorizzazione vescovile, allo scopo di pagare la contribuzione imposta al Clero piacentino dall’Infante don Ferdinando di Borbone per i gravi bisogni dello Stato, e successiva restituzione di detta somma fatta dallo stesso arciprete Moris il 15 marzo 1815 alla suddetta sacristia e per essa ai canonici di Sant’Antonino, che ne fanno quietanza alla fine dell′atto di costituzione del censo senza formalità autentica.
1801, 7 Febbraio. – Ricognizione in Dominicum fatta dal venerabile Collegio di San Lazzaro a favore dell′Arcipretura di Pontenure per un canone di 3 lire annua sopra un corpo di terra di 60 pertiche, detto la Boccina o al Casello, posta nel comune di Cadeo. Il corpo di terra apparteneva all’abbazia lateranense, a cui successe la Società Serventi e a questa il detto Collegio, e successivo pagamento di due laudemii. Rogito: Antonio Devoti.
1801, 23 Aprile. – Locazione di 21 pertiche di terra posta a Cassino, di proprietà del comune di Pontenure, e successiva sublocazione di una casa posta nel detto Comune di proprietà della Compagnia del Santissimo Sacramento fatta dall’arciprete Moris a favore di Ignazio Masera, dietro l′annua pensione di 700 lire. Locazione durevole per anni nove, di tre in tre. Rogito: Giancarlo Gobbi.
1819, 19 Maggio. – Dichiarazione e quietanza di Luigi Camoni per la somma di 1.075 lire di Parma, fatta a favore di Anna Maria Penna Guzzani Garilli, e consentimento di radiazione. Rogito: Giovanni Coppellotti.