Secondo le indicazioni di Papa Francesco, l’indulgenza giubilare, deve raggiungere ognuno come “genuina esperienza della misericordia di Dio, la quale a tutti va incontro con il volto del Padre che accoglie e perdona, dimenticando totalmente il peccato commesso”. Per vivere e ottenere l’indulgenza i fedeli sono chiamati a:
- compiere un breve pellegrinaggio verso la Porta Santa come segno del desiderio profondo di vera conversione;
- celebrare il Sacramento della Riconciliazione;
- partecipare alla celebrazione Eucaristica con una riflessione sulla misericordia e facendo la Santa Comunione;
- pregare per il Santo Padre e per le intenzioni che porta nel cuore per il bene della Chiesa e del mondo intero.
Gli ammalati e le persone anziane e sole, spesso in condizioni di non poter uscire di casa, nel vivere con fede e gioiosa speranza la malattia e la sofferenza come esperienza di vicinanza al Signore, ricevendo la comunione o partecipando alla Santa Messa e alla preghiera comunitaria, anche attraverso i vari mezzi di comunicazione, possono ottenere l’indulgenza giubilare.
Il Giubileo straordinario ci impegna alle opere di misericordia corporali e spirituali. “Ogni volta che un fedele vivrà una o più di queste opere in prima persona otterrà certamente l’indulgenza giubilare” (Lettera con la quale si concede l’indulgenza in occasione del Giubileo straordinario della Misericordia, 11 settembre 2015).
L’indulgenza giubilare può essere applicata anche ai defunti a modo di suffragio, cioè per intercessione, come quando si celebra per loro la Santa Messa. Non si può invece ottenere a favore di altre persone che siano in vita.