Ministri Straordinari

UN NUOVO MINISTERO LAICALE “FIGLIO” DEL VATICANO II

Ministri straordinari dell’Eucaristia sono quei fedeli laici che in seguito alle disposizioni del Concilio Vaticano II, dopo aver frequentato un apposito corso diocesano, sono stati ritenuti degni di portare Gesù ai fedeli e di distribuire la Comunione nel corso delle celebrazioni eucaristiche. Durante il loro mandato i Ministri sono tenuti a frequentare i corsi di approfondimento e di formazione organizzati annualmente dal Servizio diocesano per la Pastorale Liturgica. Nei documenti ufficiali della Chiesa la terminologia usata per indicare religiosi e laici (uomini e donne) che sono chiamati a svolgere questo servizio liturgico è: “ministri straordinari per la distribuzione della santa Comunione”. È bene usare sempre questa terminologia per non cadere nell’equivoco di pensare a ministri straordinari della celebrazione eucaristica (ministri ordinari sono e restano i vescovi, i presbiteri e i diaconi), mentre si tratta semplicemente di amministrare la Santa Comunione.

Le disposizioni della Chiesa circa il ministero straordinario, sono contenute nell’Istruzione Immensae caritatis del 29 gennaio 1973. “Chi riceve l’incarico di distribuire l’Eucaristia è tenuto ad approfondire la conoscenza del mistero eucaristico e, in particolare, della santa Comunione come intima partecipazione al sacrificio del Calvario”. E non meno importante la sottolineatura: “Il ministero straordinario della santa Comunione, in quanto servizio liturgico intimamente connesso con la carità e destinato soprattutto ai malati e alle assemblee numerose, impegna chi lo esercita a inserirsi attivamente nella propria comunità parrocchiale e a dare testimonianza di vera pietà eucaristica”.

I MINISTRI STRAORDINARI NELLA NOSTRA PARROCCHIA

Attualmente presso la nostra Parrocchia prestano servizio tredici Ministri straordinari: Rosa Molinari, Annamaria Finetti, Luciano Gavardi, Luciano Casolini, Livia Gallini, Paola Maestri, Fabio Alovisi, Francesco Casali, Roberto Lisè, Mario Granata, Daniela Campus, Maddalena Bisceglia ed Elisabetta Dallavalle. L’ultimo – in ordine di tempo – a ricevere il mandato dal Vescovo è stato Massimo Boeri, nell’autunno 2022. Ogni Ministro riceve, dall’Ordinario diocesano, previa scelta del parroco pro-tempore, il mandato quinquennale (rinnovabile) a svolgere il servizio di Ministro straordinario. La responsabilità di coordinare e sovraintendere alla formazione dei ministri straordinari è curata dal nostro parroco don Mauro Tramelli.

Quando le persone di fede, per motivi di salute, non sono più in grado di andare in chiesa ma desiderano ardentemente ricevere Gesù nel sacramento dell’Eucaristia, ecco che, avvisando la Segreteria parrocchiale, possono richiedere che gli venga portata a domicilio la Comunione. È un servizio di responsabilità, ma molto gratificante, spesso ricambiato dall’evidente gioia di chi riceve Gesù nell’ostia consacrata. Il patrono dei ministri straordinari è San Tarcisio, un giovane cristiano vissuto nel II secolo, che fu martirizzato mentre stava esercitando il suo servizio di portare la Comunione ai fratelli in carcere. Per evitare che le Sacre Specie fossero profanate dai suoi aggressori, Tarciso le consumò tutte prima di morire.

I primi cinque ministri straordinari della nostra Parrocchia. – La Parrocchia di Pontenure ha cinque Ministri straordinari della Comunione, cioè cinque persone che hanno la facoltà di distribuire l’Eucarestia durante la messa è possono portarla anche agli ammalati nelle loro case. I cinque promossi sono: Carolina Ansaloni, Rosa Premoli, Rita Lombardelli, suor Maria Rina e Francesco Casali. Dopo aver frequentato regolarmente i sei incontri del corso diocesano a Piacenza, i cinque candidati hanno ricevuto il mandato ufficiale del Vescovo è adesso possono esercitare l’incarico a loro affidato. Il 28 maggio 1988 nella basilica di Santa Maria di Campagna hanno ricevuto l’apposito tesserino che avrà validità per tre anni. In esso si legge: «Il fedele, ministro straordinario della S. Comunione, debitamente preparato, si deve distinguere per la vita cristiana, la fede e la condotta. Dovrà cercare di non essere impari a questo grave compito, coltivare la pietà verso la SS. Eucarestia ed essere di esempio agli altri fedeli con la sua devozione e il suo rispetto verso il Santissimo Sacramento dell’Altare». Tratto dalla rivista La Torre, Giugno/Luglio 1988.

La "bella squadra" dei Ministri straordinari della nostra Parrocchia stretti attorno all'altare che ospita il tabernacolo in cui è custodito il Santissimo Sacramento.

Una testimonianza 

Sono diversi anni ormai, che ho preso “il patentino” per diventare Ministro straordinario dell’Eucarestia. Quando dal Parroco, a suo tempo, mi era stato proposto il corso per diventarlo, la cosa mi aveva un poco turbato: ero sì assidua nel ricevere l’Eucarestia, nella messa festiva, ma portarla a casa, alle persone malate, mi pareva una cosa molto grande.

Mi sentivo indegna, non adeguata a un tale privilegio. Il mio Signore si sarebbe servito delle mie povere mani, per essere prelevato dal Tabernacolo e riposto, ben custodito, nella piccola teca; dei miei piedi, che avrebbero condotto, me e lui alle diverse case; della responsabilità personale e della coscienza che avrei reso un servizio impegnativo, ma utile, a chi era ormai impossibilitato a muoversi da casa. Mi pareva anche troppo! Le prime volte, era talmente forte l’emozione del celebrare il rito, insieme all’ammalato, da diventare commozione e ringraziamento. Era un po’ lo stesso sentimento di quando ti nasce un figlio: senti un gran bisogno di piange e di ringraziare, tutti, chiunque.

Da quelle prime volte, di tempo ne è passato, e continuo con gioia grande il servizio, tocco quasi con mano, nei fratelli malati che ricevono Gesù, la loro fede, solida ed autentica, la loro devozione, la pace che Gesù lascia nei loro cuori. La cosa più edificante e che mi tocca maggiormente è quando ti dicono: “Ti aspettavo. Desideravo proprio ricevere il Signore”. Dio è in ognuno di noi, ma negli anziani, è trasparente. Essi sono, più dei giovani, più degli adulti, attenti e vigilanti, perché coscienti che il “grande incontro” col Dio, che hanno pregato e continuano ad invocare, non è molto lontano. Per questo li senti, più o meno, purificati nei gesti e nei sentimenti, e ti appaiono sapienti, alla maniera di Dio.

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