Archivio Parrocchiale

Una società che dimentica il proprio passato è esposta al rischio di non riuscire a far fronte al proprio presente e, peggio ancora, di diventare vittima del proprio futuro!  (Giovanni Paolo II, 7 novembre 2003)

Una pergamena risalente all'anno 1204, il più antico documento conservato presso il nostro archivio parrocchiale.

L’Archivio parrocchiale è l’istituto che conserva la documentazione prodotta dalla Parrocchia nell’ambito delle attività proprie e delle sue funzioni di culto, pastorali e amministrative. 

Anche l’archivio della nostra Parrocchia di Pontenure, come tutti gli archivi ecclesiastici, rappresenta una fonte di rilevante valore storico, sociale e religioso, e costituisce un ricco patrimonio di storia e di memoria per la comunità cristiana e anche per quella civile. Oltre a rappresentare una preziosa «testimonianza della vita e delle opere della Chiesa», i documenti conservati al suo interno sono infatti una fonte unica e insostituibile, di importanza fondamentale, anche per ricostruire la storia di Pontenure e della sua gente, dato che l’anagrafe civile nel nostro paese verrà istituita solo nel 1806, con l’entrata in vigore del Codice Napoleonico.

COLLOCAZIONE DELL’ARCHIVIO E COLLABORATORI

L’archivio è da molti anni collocato in una piccola stanza attigua alla sacrestia, adeguatamente sistemato in armadi di legno. Sotto il profilo organizzativo (catalogazione, ordine, inventario, scaffalature) l’archivio è curato e adeguatamente ordinato.

Collaboratori volontari: Alessandro Mezzadri e Luca Tosca.

Per consultare l’Archivio rivolgersi direttamente al Parroco o alla Segreteria parrocchiale.

A norma del quarto comma del canone 535 del Codice di Diritto Canonico, in ogni Parrocchia essere presente l’archivio, per conservare – come prescrive il primo comma dello stesso codice – i libri parrocchiali o registri, anche i più antichi, le lettere dei vescovi e gli altri documenti di particolare rilevanza o interesse, mentre il terzo comma del canone prescrive che ogni parrocchia disponga di un proprio sigillo.

Can. 535 – §1. In ogni parrocchia vi siano i libri parrocchiali, cioè il libro dei battezzati, dei matrimoni, dei defunti ed eventualmente altri libri secondo le disposizioni date dalla Conferenza Episcopale o dal Vescovo diocesano; il parroco provveda che tali libri siano redatti accuratamente e diligentemente conservati.

§2. Nel libro dei battezzati si annoti anche l’ascrizione a una Chiesa sui iuris o il passaggio ad altra Chiesa, nonché la confermazione e tutto ciò che riguarda lo stato canonico dei fedeli, in rapporto al matrimonio, salvo il disposto del can. 1133, all’adozione, all’ordine sacro e alla professione perpetua emessa in un istituto religioso; tali annotazioni vengano sempre riportate nei certificati di battesimo.

§ 3. Ogni parrocchia abbia il proprio sigillo; gli attestati emessi sullo stato canonico dei fedeli, come pure tutti gli atti che possono avere rilevanza giuridica, siano sottoscritti dal parroco o da un suo delegato e muniti del sigillo parrocchiale.

§ 4. In ogni parrocchia vi sia il tabularium o archivio, in cui vengano custoditi i libri parrocchiali, insieme con le lettere dei Vescovi e gli altri documenti che si devono conservare per la loro necessità o utilità; tali libri e documenti devono essere controllati dal Vescovo diocesano o dal suo delegato durante la visita o in altro tempo opportuno e il parroco faccia attenzione che essi non vadano in mano ad estranei.

IL NOSTRO ARCHIVIO UNA FONTE PREZIOSA

Il nostro archivio è soprattutto una fonte insostituibile per la storia della Chiesa locale, delle sue istituzioni, delle sue attività e dei suoi consacrati, del suo patrimonio artistico e architettonico oltre che della devozione e della sensibilità religiosa delle generazioni che ci hanno preceduto. Infatti, attraverso i suoi registri documenta inoltre anche la storia economica, sociale e demografica del nostro paese, rappresentando uno strumento insostituibile per ogni ricerca e approfondimento a vantaggio di tutti coloro intendano conoscere più a fondo lo sviluppo della vita e delle tradizioni degli insediamenti umani sul nostro territorio. Per questo motivo l’Archivio parrocchiale può essere definito a piena ragione come «archivio dei luoghi e degli uomini che in quei luoghi hanno vissuto», perché vi è riflessa, oltre alla vita religiosa, anche la realtà culturale, socio-economica, civile e politica nei suoi multiformi apsetti.

L’Archivio della nostra Parrocchia venne riorganizzato per la prima volta dall’arciprete don Giacomo Rossi nella prima metà dell’Ottocento. Egli oltre a riordinare i vari atti autentici in carta comune e pergamena, molti dei quali assai antichi e risalenti al Medioevo, mise in ordine i volumi, i registri e i vari documenti lasciati dai suoi predecessori. È doveroso infine segnalare che ancora nel 1861 presso la Parrocchia era conservato l’archivio con gli atti dell’Inquisizione che andò perduto in occasione degli eventi che portarono all’Unità.

TIPOLOGIA DEI DOCUMENTI DELL’ARCHIVIO

In primo luogo abbiamo i registri anagrafici parrocchiali: grossi volumi dei “nati”, dei “morti” e dei matrimoni, registrazioni che vanno dal 1575 a tutt’oggi, A queste si aggiungono le registrazioni delle Cresime (dall’Ottocento) e delle Comunioni (dal Novecento). Da tali atti è possibile ricostruire la genealogia delle famiglie pontenuresi, la condizione sociale e civile della popolazione. Particolarmente interessanti per ricostruire l’ambiente sociale sono i volumi che, dal xxx fino al xxxx, registrano lo “Status animarum”, un vero e proprio censimento della popolazione di Pontenure. Qui, anno per anno, sono registrati tutti i nomi degli abitanti; oltre ai dati anagrafici viene a volte registrata anche la condizione sociale di ciascun individuo e la residenza delle famiglie, nel borgo o nei casolari della campagna.

Anche se non si conosce la precisa data di erezione della Pieve di Pontenure, essa è certamente anteriore al Mille dato che già nel Duecento aveva un capitolo composto da quattro canonici e il primo arciprete a noi noto risale al 1008. Scorrendo pergamene e registri ritroviamo i nomi dei notabili di Pontenure, militari, notai, professionisti, amministratori e ovviamente nobili. Si evince che le famiglie più antiche erano i Bracciforte, i Cristalli, i Forvici e anche i Cavagni. Il loro nome e la loro condizione compaiono sia nei sopra menzionati registri anagrafici sia negli atti di compravendita, nei testamenti antichi, nei livelli (affitti), nei benefici, nei legati… tutti documenti scritti in latino ma suddivisi e catalogati in numerosi raccoglitori.

Il documento originale più antico conservato presso il nostro Archivio risulta essere una pergamena risalente al 26 maggio 1204, relativa ad un’investitura di varie pezze di terra, non appartenenti al Beneficio parrocchiale, fatta da Guglielmo Scovaloco, a nome anche dei suoi fratelli, a favore di Sozo de Curte. L’assenza di documenti anteriori alla data sopra menzionata può essere dovuta a varie motivazioni, dai saccheggi alla distruzione dell’archivio a causa delle guerre, ma potrebbe anche essere stata causata da semplice noncuranza e disinteresse oppure ancora dalla separazione dei canonici, avvenuta secondo la Storia Ecclesiastica del Campi nel 1278.

Tutta la contabilità è poi ricostruibile, oltre che da singoli documenti cartacei, anche dai vari Libri Mastri che vanno dal 1772 al primo dopoguerra. A tutti questi vanno aggiunti i volumi dei verbali delle riunioni della Congregazione del Santissimo Sacramento e del Santo Rosario (1595-1734), quelli della Fabbriceria, che arrivano sino al 1935, e del Beneficio parrochiale e gli editti Vescovili (1594-1814), le circolari diocesane (1792-1869), i documenti riguardanti le Confraternite. Infine, non mancano planimetrie, alcune foto storiche e disegni di altari o decorazioni della chiesa, quasi tutti di fine Ottocento e del XX secolo.

Il documento più antico conservato presso l’archivio della nostra Parrocchia risale all’anno 1204. Si tratta di un atto di investitura di varie pezze di terra scritto su un foglio di pergamena recante la data del 26 maggio 1204.

  • Cassetta AAtti autentici in pergamena dall’anno 1204 al 1272
  • Cassetta BAtti autentici e privati relativi ai beni della Chiesa di Pontenure dall’anno 1328 al 1629
  • Cassetta C – Atti autentici e privati relativi ai beni della Chiesa di Pontenure dall’anno 1715 al 1718
  • Cassetta DRescritti di Roma, atti di visite vescovili e di possesso degli Arcipreti
  • Cassetta EAtti autentici e privati appartenenti alle Confraternite del Santissimo Sacramento e del Santissimo Rosario – Carte relative ai salari di Preti e Arcipreti
  • Cassetta FAvvisi, Indetti, Lettere pastorali in stampa dal 1714 al 1810
  • Cassetta G – Avvisi, Indetti, Lettere pubblicate stampate dal 1811 al 1880
  • Cassetta senza titoloBeneficio parrocchiale di Pontenure
  • Cassetta senza titoloOpera parrocchiale di Pontenure
  • Cassetta senza titoloLettere pastorali risalenti all’Ottocento

REGISTRI PARROCCHIALI

DOCUMENTI

ATTI AUTENTICI E PRIVATI (PERGAMENA)

ATTI AUTENTICI E PRIVATI (CARTA COMUNE)

 

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