Sacerdoti e religiosi pontenuresi

Negli scorsi decenni il nostro paese, e le sue frazioni in particolare, hanno visto fiorire un gran numero di vocazioni e donato parecchi sacerdoti, religiosi e religiose alla Chiesa universale. Abbiamo cercato qui di riassumere alcuni dei profili di questi sacerdoti, utilizzando le notizie reperite su internet e non solo.

Chi avesse qualche ulteriore informazione è cortesemente invitato ad inviarle alla nostra Redazione onde poter comp0letare, o anche solo arricchire, la breve scheda anagrafica dedicata.

Vescovi

S.E.R. Camillo Marazzani Visconti, vescovo di Parma. Nato nel 1682, figlio del conte Gian Francesco, conte di Paderna e di Villa del Riglio, signore di Montanaro, signore di Valconasso, e della marchesa Fulvia Soresini Vidoni, il cui padre fu grande di Spagna. Venne educato nel Seminario Romano. Fece una difesa di teologia e la dedicò al pontefice Clemente XI, che lo nominò referendario dell’una e dell’altra Segnatura Apostolica, governatore della città di Terni e poi della Provincia Sabina. Non aveva ancora compiuto il trentesimo anno, che il 20 marzo 1711 fu promosso al Vescovado di Parma, vacante per la rinunzia di mons. Giuseppe Olgiati, e il 7 giugno fu consacrato da papa Clemente XI. In tale occasione fu creato prelato domestico e assistente al Soglio pontificio. Fece il suo solenne ingresso in Parma il 6 dicembre 1711 ed elesse suo vicario Francesco Monacelli. Il 22 maggio 1712 il Marazzani aprì la visita pastorale in Cattedrale. Nel lungo conclave del 1740 fu preconizzato cardinale e poco mancò che venisse eletto al pontificato. Membro del consiglio di reggenza del Ducato di Parma e Piacenza nel 1731, istituito alla sua morte dall’ultimo duca della dinastia dei Farnese, Antonio, nella vana speranza di un erede postumo, il vescovo di Parma divenne poi decano dei vescovi del Ducato. Nel 1755 con il conte Antonio Camillo fece ricostruire la chiesa parrocchiale di Paderna, di cui divenne patrono. Morì a Parma il 12 agosto 1760.  Il Marazzani fu il primo vescovo che celebrò in Cattedrale la festa di Sant’Ilario con decorosa pompa. Lasciò per testamento tremila scudi romani in contanti da distribuire ai poveri attraverso il sacro Monte di pietà. Fu sepolto nel Duomo di Parma, presso la cappella di Sant’Agata dalla parte del Vangelo, ove gli fu posta un’iscrizione.

S.E.R. Giovanni Francesco Marazzani Visconti, cardinale. Nacque a Piacenza l’11 agosto 1755. Pronipote del vescovo di Parma Camillo Marazzani, era l’ottavo figlio di Antonio Camillo Marazzani Visconti, consigliere personale del Duca di Parma, conte di Paderna e di Villa del Riglio, signore di Montanaro, signore di Valconasso, patrizio di Piacenza e di Costanza Terzi, contessa del Sacro Romano Impero e di Kolinitz, dei conti di Sissa e di Belvedere, dei marchesi di Contignaco. Terminati gli studi al Collegio Nazzareno di Roma, passò all’Accademia Ecclesiastica, dalla quale uscì col titolo di prelato. Mai ordinato sacerdote e quindi neppure vescovo come spesso avveniva nei secoli passati, la sua vita fu tutta spesa al servizio della Sede apostolica. Entrò nella prelatura romana come abbreviatore della Cancelleria Apostolica nel 1780. Nel 1781 divenne referendario del Tribunale della Segnatura Apostolica di Giustizia e di Grazia, quindi governatore di Sabina dall’8 novembre 1782 fino al 1785, di Fabriano dal 25 febbraio 1785 fino al marzo 1794, di Orvieto dal 7 marzo 1794 al marzo 1797. Fu assessore del tribunale del governatore di Roma, relatore della Sacra Consulta, elettore del Tribunale della Segnatura Apostolica di Giustizia. Su nomina di papa Pio VII divenne governatore di Fermo dal 24 agosto 1802 fino al 1808, anno in cui le truppe francesi occuparono le Marche e soggiornò a Parma durante l’occupazione napoleonica di Roma. Nominato Delegato apostolico di Fermo nel maggio 1815, la nomina non fu ratificata dal cardinale segretario di Stato, cardinale Ercole Consalvi, al rientro da Vienna e non ebbe pertanto effetto. Chierico della Camera Apostolica dal 9 marzo 1816 al 1822, nel 1819 divenne vicario della Patriarcale Basilica Lateranense, quindi dal 10 marzo 1823 maggiordomo e prefetto del Palazzo Apostolico, sopraintendeva alla Corte e alla Famiglia pontificia, occupando la carica fino al 1826. Fu creato cardinale in pectore da papa Leone XII nel concistoro del 2 ottobre 1826 e pubblicato dallo stesso pontefice nel concistoro del 15 dicembre 1828. Morì il 18 febbraio 1829 all’età di 73 anni, senza ricevere il titolo cardinalizio. Fu sepolto a Roma, nella chiesa dei Santi Ambrogio e Carlo al Corso, la chiesa romana dei lombardi. Da quanto si apprende il parroco di Paderna ha il diritto d’uso dei paramenti sacri del Cardinale per le funzioni solenni, ed essi dovrebbero essere custoditi dai conti Marazzani Visconti Terzi. 

S.E.R. monsignor Artemio Prati, vescovo emerito della Diocesi di Carpi. – Nato a Pontenure il 21 febbraio 1907, fu ordinato sacerdote il 15 marzo 1930. Laureato in teologia, prestò il suo primo servizio come insegnante al Seminario di Bedonia. Nel 1935 passò a reggere la parrocchia di Casaliggio e nel 1939 fu nominato arciprete della parrocchia di San Vitale in Salsomaggiore. Fu eletto Vescovo di Carpi il 31 dicembre 1952 e ordinato a Salsomaggiore il 24 febbraio 1953. Fu vescovo della diocesi di Carpi fino al 7 aprile 1983, quando rinunciò all’incarico. Continuò a collaborare con il suo servizio a Carpi fino agli ultimi anni quando per difficoltà di salute si ritirò a Piacenza presso parenti. Fu sacerdote e vescovo improntato da una caratteristica particolare: la bontà. Nel suo lungo servizio episcopale, anche in tempi non facili, questa sua virtù lo ha sempre distinto e aiutato. Ha partecipato con fedeltà al Concilio Vaticano II, lasciando agli atti numerosi interventi. Nell’ambito delle Regione Ecclesiastica Emilia-Romagna ebbe vari incarichi: fu presidente della commissione per la pastorale del lavoro, poi per i rapporti con i religiosi. In seno alla C.E.I. fu membro della Commissione per i problemi sociali e della famiglia. Nella sua Diocesi rimane vivo il ricordo della sua attività pastorale: la visita alle parrocchie, i rapporti sempre sentiti con il mondo della sofferenza, in modo particolare con i malati. Ottimo è sempre stato anche il suo rapporto con la gente comune, conseguenza, come si diceva, del suo carattere buono. È deceduto all’età di 97 anni a Piacenza, dove si trovava da qualche anno, il 4 marzo 2004. Le esequie sono state celebrate anche nella cattedrale di Carpi, dove l’8 marzo 2004 è stato tumulato nel sepolcro dei Vescovi.

Sacerdoti e religiosi

Monsignor Enrico Perazzi. – Nato l’11 ottobre 1913 a Paderna di Pontenure da Oreste ed Emma Rebecchi. Venne ordinato sacerdote il 2 aprile 1938. Nel maggio 1950 fu nominato parroco della parrocchia di Rocca Varsi Vecchia, per poi divenire nel 1950 arciprete di Polignano, nel comune di Caorso. Dal 12 dicembre 1952 tornò alla parrocchia di Varsi come parroco, fino al 1° maggio 1971, quando divenne arciprete di Bardi, sempre in provincia di Parma. Nel 1980 rinunciò alla parrocchia ed espletò l’incarico di cappellano presso la Pia Casa di riposo “Maruffi” di Piacenza. A riconoscimento dei suoi meriti nel 1987 ricevette la nomina a monsignore. Morì  il 28 agosto 1994. I funerali si svolsero il 30 agosto 1994 presso la basilica di San Savino; venne sepolto nella cappella di famiglia presso il cimitero di Paderna. Pastore illuminato e generoso, umile e buono, era un sacerdote di particolare valore morale.

Don Ferdinando Pagani. – Nato a Fiorenzuola d’Arda da Lodovico e Corinna Fornasari il 30 settembre 1915, ben presto si era trasferito con la famiglia a Pontenure, dove suo padre Ludovico dal 1928 al 1954 esercitò il mestiere di sacrestano. Ordinato sacerdote il 10 marzo 1940, celebrò la sua prima messa nella nostra chiesa parrocchiale. Nel luglio 1940 ebbe il primo incarico, quello di curato a Gragnano, per poi divenire economo (1942) e poi parroco di Sperongia di Morfasso (1943). Nel 1966 venne nominato arciprete della parrocchia dei Santi Gervaso e Protaso in San Protaso (frazione di Fiorenzuola d’Arda). Si spense dopo una breve malattia sopportata con cristiana rassegnazione il 12 febbraio 1980. I suoi funerali, ai quali parteciparono un gran numero di sacerdoti, si svolsero nella chiesa di San Protaso e furono presieduti da Mons. Enrico Manfredini, vescovo di Piacenza. È sepolto nella cappella dei sacerdoti nel cimitero di Pontenure.

Monsignor Luigi Bottazzi. – Nacque a Mortizza il 15 luglio 1916 da Pietro e Modesto Bolzoni, venne ordinato sacerdote il 15 marzo 1939. Il 10 agosto divenne cerimoniere vescovile e poi coadiutore della Curia, mentre il 1° marzo 1945 fu nominato vice cancelliere della Curia, per poi divenire l’anno successivo segretario di mons. Umberto Malchiodi, vescovo coadiutore di Piacenza. Il 26 maggio 1948 venne nominato arciprete della chiesa di San Giovanni di Bettola, dove morì l’11 marzo 1988.

 

Don Giuseppe De Micheli. – Nacque a Paderna di Pontenure il 22 febbraio 1917 da una famiglia numerosa che ha dato alla Chiesa due suore ed un altro prete, don Paolo. Figlio di Luigi e Fiorina Marchini, studiò nel Seminario urbano. Venne ordinato sacerdote dal vescovo Menzani il 9 marzo 1940 e celebrò la sua prima messa nella chiesa di Paderna. Dopo essere stato curato a Viustino dal luglio al dicembre 1940, venne nominato professore presso il Seminario di Bedonia. Nel 1945 fu inviato, come delegato vescovile, presso il nuovo quartiere dell’Infrangibile di Piacenza, dove era sorta la nuova parrocchia della Sacra Famiglia. Qui egli provvide dapprima alla costruzione dell’edificio attualmente ancora esistente ed occupato dall’asilo Immacolata e concepì anche il progetto di una “Città dei Ragazzi”, destinata ad accogliere gli adolescenti segnati dalla guerra, in genere erano orfani o con famiglie che la guerra aveva lasciato in condizioni economiche estremamente disagiate. Con questa istituzione si trasferì poi alla Bellotta di Pontenure, prima di divenire parroco di Rossoreggio, una frazione di Bettola, il 21 agosto 1957 e poi della nativa parrocchia di Paderna (1° maggio 1972). Morì il 30 marzo 1988, dopo una lunga malattia sopportata con sincero sentimento di fede cristiana e zelo sacerdotale. I suoi funerali si svolsero il lunedì di Pasqua, presieduti dal vescovo di Piacenza mons. Antonio Mazza, insieme a un centinaio di sacerdoti venuti da ogni parte della Diocesi.

Don Dino Merli. – Nato a Muradello di Pontenure il 17 dicembre 1917 da Giuseppe e Maria Pagani, venne ordinato sacerdote il 16 marzo 1941. Iniziò il proprio servizio pastorale come curato a Salsomaggiore, dove rimase dal maggio 1941 al maggio 1948. Nominato il 1° settembre 1948 parroco di Montemartino, una frazione del comune di Pecorara, nel 1951 passò a guidare la parrocchia di Tassara, frazione di Nibbiano, e in seguito quella di Travazzano di Carpaneto, a partire dal 13 giugno 1989, alla quale rinunziò poi nel maggio del 1993. Si spense nella sua abitazione di Carpaneto Piacentino l’8 ottobre 2013.

 

Monsignor Luigi Tagliaferri. – Nato nel 1918 a Podenzano, figlio di Severino e Carolina Salomoni, fu ordinato sacerdote il 16 aprile 1941. Nel 1941 fu mandato come curato nella parrocchia cittadina di Santa Brigida. Il 2 aprile 1943 fu sagrista e mansionario della Cattedrale, e in seguito vice cancelliere. Il 25 marzo 1962 divenne archivista della Curia vescovile e nel 1968 venne nominato canonico del Capitolo della Cattedrale di Piacenza e di San Giovanni in Canale. Aveva retto l’oratorio di San Rocco in via Roma all’incrocio con via Legnano, a Piacenza e nel 1970 era divenuto cappellano della Pia Casa di riposo “Maruffi”. Si spense il 16 luglio 1980.

Don Paolo De Micheli. – Nacque a Paderna di Pontenure nel 1928 da una famiglia numerosa che ha dato alla Chiesa due suore ed un altro prete, don Giuseppe. Dopo aver compiuto gli studi classici al Seminario di Bedonia, frequentò il corso di teologia a Piacenza. Venne ordinato sacerdote nel 1950, fu curato in diverse parrocchie, Cortemaggiore, Santa Maria in Gariverto e a Rivergaro, nell’agosto 1958 venne nominato arciprete di Cerreto Rossi e di Solaro, in alta Val Nure (comune di Ferriere). Appassionato cultore della poesia, molto si spese nel suo ministero nella promozione e nella tutela della montagna. Morì a Salsomaggiore l’11 aprile 2005 e venne sepolto nel cimitero di Paderna.

Don Lanfranco Premoli. – Nato a Valconasso di Pontenure il 25 maggio 1931, venne ordinato sacerdote il 30 maggio 1956. Iniziò il proprio servizio pastorale come curato a Borgonovo, per poi passare, sempre come curato, a Salsomaggiore dal 1959. Era un sacerdote dinamico e molto attento alle problematiche giovanili. Responsabile dell’Oratorio parrocchiale «Don Bosco» di Salso, nel periodo in cui era parroco della cittadina il futuro cardinale Ersilio Tonini, aveva fondato il gruppo «Brutti ma buoni», nato proprio all’interno dell’Oratorio, luogo di incontro per generazioni di ragazzi salsesi. A Salsomaggiore aveva fondato anche la società sportiva G.S. Combi seguendo il sodalizio sia come sportivo appassionato sia come cappellano. Dopo alcuni anni passati fuori dalla Diocesi, nel 1989 divenne direttore del seminario estivo della struttura «Villa Regina Mundi» di Pianazze. Si spense nella sua residenza di Salsomaggiore il 16 agosto 2011.

Don Francesco Pallastrelli. – Nato a Fiorenzuola d’Arda il 15 dicembre 1932 da Cesare e Valentina Grossi, venne ordinato sacerdote il 4 giugno 1955. Svolse il primo incarico pastorale quale curato a Metti di Bore, in provincia di Parma. Successivamente assunse l’ufficio di parroco a Santa Giustina Val Lecca, comune di Bardi, passando poi nel 1960 a Leggio, comune di Bettola, fino al 1968, quando venne nominato parroco di Vicomarino, dove rimase fino al 1984. In seguito gli fu affidata la cura pastorale della parrocchia di Calendasco. Nel 1996 venne nominato parroco di San Nazzaro d’Ongina: nel 2002, nell’ambito delle numerose celebrazioni organizzate per festeggiare la canonizzazione di Padre Pio da Pietrelcina, assoldò quattro paracadutisti dell’Aero Club di Parma che, lanciatisi da 1500 metri, erano atterrati imbracciando uno striscione con su scritto “Viva San Pio” sul campo della chiesa parrocchiale. Divenuto nel 2003 parroco di Besenzone, era inoltre amministratore parrocchiale delle parrocchie di Bersano e Mercore. Si spense il 20 febbraio 2012.

Don Antonio Testa. – Nato a Roveleto di Cadeo il 17 febbraio 1935, da Alberto e Maria Sbolli. Venne ordinato sacerdote il 23 maggio 1959; l’anno successivo iniziò il proprio ministero come economo spirituale presso la parrocchia di San Lazzaro Alberoni. Nel 1960 entrò a far parte della Congregazione della Missione. Rientrato in seguito a far parte del Clero diocesano, nel 1965 venne nominato curato a Bardi. Nel 1966, con lo stesso incarico, passò alla parrocchia cittadina di San Francesco. Nel 1981 venne nominato parroco di Zerbio, prendendo possesso della nuova parrocchia nel giugno del 1982. Rinunciò alla parrocchia pochi mesi prima della morte e si spense all’Ospedale civile di Piacenza il 13 novembre 2015.

Religiose

Suore Rosminiane

Suor Blandina Tizzoni. – In servizio nel 1977 presso la Scuola materna di Saliceto di Cadeo.
Suor Maria Giulia Modenesi. – In servizio nel 1977 presso la Scuola materna “G. Fava” di Coggiola (Vercelli).
Suor Corradina Sperzagni. – In servizio nel 1977 presso l’Ospizio di Carità di Biella Vernato (Vercelli).
Suor Marina Ferrari. – In servizio nel 1977 come professoressa presso il Collegio femminile di Biella Piazzo (Vercelli).
Suor Luisangela Bertogli. – In servizio nel 1977 come professoressa presso il Collegio femminile di Domodossola (Novara).

Suore del Buon Pastore

Suor Maria Rosaria Pirri. – In servizio nel 1977 presso l’Ospedale civile di La Spezia.
Suor Santina Lazò. – In servizio nel 1977 presso l’Ospedale civile di La Spezia.
Suor Maria De Micheli. – In servizio nel 1977 presso l’Ospedale civile di La Spezia.

di Livia  –  10 Gennaio 2024

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