Mercoledì 25 Aprile, commemorato il 73° anniversario della Liberazione
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
Mercoledì 25 Aprile, commemorato il 73° anniversario della Liberazione
Nella mattinata di ieri, mercoledì 25 aprile, si è svolta la commemorazione del 73° anniversario della Liberazione. Le celebrazioni sono iniziate come ogni anno davanti alla sede del municipio, da dove un piccolo corteo formato dalle autorità e da alcuni cittadini ha iniziato il suo percorso verso la chiesa, preceduto dai musicisti della Banda "Del Val-Pegorini" e dal gonfalone del Comune, decorato di medaglia di bronzo al valor militare per il contributo offerto dai suoi cittadini durante la guerra di Liberazione.
Alle ore 09.30 è quindi iniziata la santa messa in suffragio di tutti i combattenti caduti, nel giorno in cui la Chiesa ricorda la figura dell’evangelista Marco, discepolo prima di San Paolo e poi di San Pietro, autore del più breve tra i quattro Vangeli, che secondo la tradizione morì martire ad Alessandria d’Egitto. Ha presieduto la celebrazione eucaristica il nostro parroco don Mauro Tramelli; era presente a concelebrare al suo fianco anche don Josuè Brito Da Silva, amministratore delle parrocchie di Valconasso e Paderna e collaboratore presso la nostra Parrocchia.
Alla liturgia di suffragio hanno preso parte le autorità civili e militari del nostro Comune, il sindaco Manola Gruppi, il vice sindaco Angela Fagnoni, il maresciallo Luciano Salatino, comandante della stazione dei Carabinieri di Pontenure, oltre a numerosi assessori e consiglieri comunali. Erano ovviamente presenti anche i rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma con le loro bandiere, alcuni partigiani dell'ANPI e alpini del Gruppo di Pontenure, ma anche i volontari del Gruppo della Protezione Civile e gli scout adulti della Comunità Masci "Intorno al fuoco".
Durante la sua omelia il nostro parroco ha sottolineato l’importanza del ruolo svolto dai genitori e dai nonni nella trasmissione ai più giovani del senso di appartenenza, dei valori fondanti del nostro vivere assieme e della memoria del passato, ricordando anche il contributo fondamentale che deve svolgere la scuola. «Ringraziamo il Signore in questo giorno di festa perché ha donato alle generazioni che ci hanno preceduto l’altruismo e l’eroismo di donare la propria vita perché noi potessimo vivere pensando liberamente e agendo liberamente», ha affermato don Mauro, il quale ha poi proseguito ricordando che «è necessario avere sempre un grande rispetto per la nostra bandiera: non dobbiamo mai dimenticare che è una cosa sacra, anche se viviamo in un’epoca in cui siamo prigionieri della superficialità e del pressapochismo». «Come italiano, - ha detto ancora don Mauro - quando vedo sventolare il tricolore mi emoziono, perché è carico dei sogni e dei sacrifici di tante generazioni, come per un credente vedere la croce dà emozione, perché è anch'essa carica di una forte liberazione per l’uomo. ... Chiediamo al Signore che mantenga sempre persone con un grande cuore, un grande spirito, dei grandi ideali, e dia a noi la capacità di testimoniarli».
Al termine della solenne celebrazione, tutti i presenti si sono trasferiti in piazza Amato Re, intitolata a un patriota caduto in combattimento a Ponte dell'Olio il 19 settembre 1944, dove si è svolta la prima parte della cerimonia civile di fronte al monumento ai Caduti, la grande fontana opera dell’architetto Pietro Berzolla. Dopo l’esecuzione dell'Inno di Mameli da parte della Banda che ha accompagnato il sempre solenne e toccante rito dell'alzabandiera, è stata effettuata la tradizionale deposizione di una corona d’alloro per rendere omaggio alle vittime del conflitto.
Dopo la benedizione del parroco e il discorso del sindaco Manola Gruppi (vedere il video), un gruppo di ragazzi della Scuola Media "Francesco Petrarca" ha letto alcune riflessioni e spezzoni di testimonianze sul tema della Liberazione. Successivamente il corteo si è diretto al cimitero comunale, dove nel corso di un'altra breve cerimonia sono state deposte altre due corone d'alloro, una vicina alle tombe dei partigiani caduti in guerra e l’altra presso "Il luogo della memoria", la piccola cappelletta che raccoglie i nomi dei Pontenuresi caduti in tutte le guerre.
L'omaggio al monumento ai caduti, il solenne rito dell'alzabandiera e il discorso del sindaco Manola Gruppi