“Comunione è Missione” nel tempo di Quaresima-Pasqua al passo dei discepoli di Emmaus
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
"Comunione è Missione" nel tempo di Quaresima-Pasqua al passo dei discepoli di Emmaus
Testo tratto dal sussidio della Quaresima 2019 della Diocesi di Piacenza-Bobbio
Il cammino di Quaresima e Pasqua di quest’anno sarà scandito dall’icona evangelica dei discepoli di Emmaus. Il brano di Luca, che sentiremo risuonare nella messa vespertina della Pasqua, è un piccolo capolavoro teologico e ci dona la possibilità di entrare nella dinamica narrativa di Luca, il cui Vangelo ci accompagna durante tutto quest’anno (anno C). Pur nella consapevolezza che il brano proposto è prettamente "pasquale" e può adombrare alcuni aspetti penitenziali delle domeniche di Quaresima, ci è parso comunque opportuno, in questo anno pastorale centrato su "comunione è missione", di porre alla attenzione di tutta la nostra Chiesa la narrazione degli eventi di Emmaus. Tale scelta ci offre una singolare opportunità di approfondire le dinamiche di fede ed ecclesiali che stanno coinvolgendo la diocesi in questo anno nel quale si sta affrontando la revisione del tessuto ecclesiale della nostra Chiesa. Metterci nuovamente in ascolto del Signore Risorto che cammina con noi nella storia ci dona la certezza che il nostro non è un vagabondare senza meta e senza orientamento.
I due discepoli di Emmaus, delusi e sfiduciati, rappresentano lo stato d’animo dell’uomo di oggi e al contempo esprimono la fatica che tante volte emerge nelle nostre stesse comunità. Gesù che si accosta e cammina con loro ci indica un metodo pastorale per avvicinare e comprendere le stanchezze e le paure delle nostre parrocchie, intese non tanto come "istituzioni" ma come comunità di uomini e donne di fede che vivono tutta la complessità del momento storico attuale.
Quella del Risorto è una vicinanza che esprime tenerezza, offre una luce nuova, dona calore, permette di recuperare speranza: la vita ha un senso anche quando deve affrontare la delusione, la sofferenza e il cambiamento più radicale, la luce squarcia le tenebre malgrado all’inizio si intraveda solo un barlume. Gesù spesso nel Vangelo si fa prossimo, si fa accanto, ad esempio nell’incontro con la donna adultera (che incontreremo nella V domenica di Quaresima) partecipa al suo dolore, si ferma, dedica tempo e attenzione, la rialza, le dona una nuova possibilità di vita, come pure ai discepoli delusi di Emmaus, che camminano lontano da Gerusalemme.
Infatti quella di Gesù è una Parola che riscalda il cuore, è Lui che dobbiamo ascoltare come ci ricorda la voce del Padre nella II domenica di Quaresima; la presenza stessa del Risorto aiuta il discernimento, cioè a rileggere con occhi di fede gli avvenimenti: i due discepoli conoscevano già le Scritture, ma solo ora le comprendono nel loro senso profondo, ed esse entrano nella loro vita perché Gesù le propone con calore ed entusiasmo.
Il Risorto rimane accanto a noi lungo le nostre strade, nei luoghi del quotidiano. Dopo aver "spezzato il pane" Gesù scompare: ormai l’incontro con lui è possibile nella Parola, nell’eucaristia e nella solidarietà di una vita donata agli altri.
Dopo aver scaldato il loro cuore con il fuoco della Parola e averli rigenerati con il pane della vita, Gesù lascia i due discepoli e loro tornano a Gerusalemme per riprendere il cammino della speranza e partire per la missione.
L’incontro con il Risorto trasforma la vita, la paura viene vinta dalla speranza, la gioia rinasce là dove c’era solo tristezza.
Anche oggi la Chiesa ha il compito di annunciare questa attesa, condividendo le angosce e le fatiche, testimoniando la gioia e la speranza in solidarietà con l’uomo di oggi, soprattutto con il più povero. Il pane della Parola, il pane dell’Eucaristia e il pane della Carità "sono la stessa persona di Gesù che si dona agli uomini e coinvolge i discepoli nel suo atto di amore al Padre e ai fratelli".
In ascolto della stessa Parola e nutriti alla stessa mensa "diventiamo un cuor solo e un’anima sola" realizzando la comunione con Lui e fra di noi: questa è la forza della missione.
In questo tempo di Quaresima verso la luce serena della Pasqua, nel solco del cammino pastorale della nostra Chiesa diocesana caratterizzato dai tratti della comunione e della missione, ci accompagna la figura di don Vittorio Pastori, fondatore di Africa Mission, nel XXV anniversario della morte. Attraverso questa figura e facendone memoria grata desideriamo esprimere e tenere viva la tensione verso la missione alle genti, a tutte le genti anche le più lontane.