70 anni di Oratorio a Pontenure: la posa della prima pietra (19 Marzo 1953)
di Redazione Sito ·
70 anni di Oratorio a Pontenure: la posa della prima pietra (19 Marzo 1953)
Sono trascorsi esattamente 70 anni da quando, in questo stesso giorno del lontano 1953, monsignor Artemio Prati, Vescovo di Carpi e nostro illustre concittadino, procedeva nel giorno di San Giuseppe alla benedizione e alla posa della prima pietra di quello che sarebbe divenuto l’Oratorio dedicato a Maria Immacolata, il vero gioiello della nostra Parrocchia, che ci è invidiato in tutta la provincia e non solo.
È all’impegno e alla passione dell’indimenticato monsignor Silvio Losini che dobbiamo quest’opera di importanza inestimabile, e insieme ad essa anche quasi tutte le principali strutture che la completano: il Cinema Teatro, la Palestra, il Campo sportivo, il Bocciodromo coperto. La necessità di erigere un nuovo Oratorio, più vasto e moderno di quello già esistente (attuale palazzina Scout realizzata negli anni Trenta da mons. Cardinali), fu subito rilevata da don Losini non appena prese possesso della nostra Parrocchia (29 giugno 1952). Don Silvio era allora un maturo prete di 41 anni quando arrivò a Pontenure, dopo nove anni trascorsi a Besenzone, dove tra l'altro costruì il locale Oratorio.
Fu un’intuizione quasi profetica la sua, nata dallo sguardo profondo di un sacerdote d’altri tempi, carismatico, tutto d’un pezzo, che sapeva però riconoscere le sfide e precorrere con fiducia e coraggio le nuove strade dettate dal radicale mutare della società e dei costumi che sarebbe avvenuto di lì a pochi anni. Visionario ma pragmatico, monsignor Losini non perse certo tempo. Già la sera stessa del suo arrivo a Pontenure così si esprimeva di fronte alla Comunità parrocchiale riunita per un’accademia in suo onore: «Ho notato che esiste in Parrocchia un Ospizio per i vecchi e un Asilo per i piccoli, manca dunque un Centro dove la gioventù possa raccogliersi per la sua formazione religiosa, morale, sociale e civile. Noi lo costruiremo, con l’aiuto di tutti e la benedizione di Dio». Un lungo e caloroso applauso, raccontano ancora le cronache del tempo, «sottolineava quella promessa e quel solenne impegno e chiudeva quella giornata memorabile».
Pochi mesi dopo, il novello Arciprete così scriveva sulla rivista parrocchiale "La mia Parrocchia" nel presentare e promuovere questa grandiosa iniziativa: «Persuasi della nostra missione, convinti che l’educazione Cristiana è la più sublime opera, vogliamo realizzarla con tutti quei mezzi al di sopra dei quali si possa umanamente affermare non esservi nulla di meglio. (…) Se ciascuno farà la sua parte: il povero darà l’offerta del povero, il ricco l’offerta del ricco, l’Oratorio maschile e femminile, sarà presto una bella realtà. Nessuno si ritenga dispensato dal partecipare a un’opera così grande, così bella, così fruttuosa e feconda, più ancora di un altare o di una Chiesa. Che di nessuno si possa dire: lui non ha partecipato».
E i Pontenuresi, grandi e piccoli, lo presero in parola. «È bastato un semplice invito», ricorderà alcuni anni dopo mons. Losini, «perché in sole tre settimane si giungesse alla somma di quattro milioni, quanto occorreva per completare l’Oratorio che voi oggi ammirate. I giovani pontenuresi, quella meravigliosa gioventù di allora, avevano compreso che l’Oratorio doveva dare a tutti i giovani di Pontenure una tale ricchezza spirituale da alimentare tutta la vita. Alcuni dei benefattori sono noti, perché i loro nomi sono stati incisi sulle lapidi poste nell’Oratorio stesso, ma i più – quelli più piccoli – sono noti solo a Dio, e molti di questi erano veramente piccoli, anche di età».
Ben 70 anni sono passati da quel giorno lontano: dieci parroci si sono succeduti alla guida della nostra Parrocchia, ma grazie anche al loro impegno e a quello di tanti laici che li hanno affiancati lungo gli anni il nostro Oratorio non ha perso lo smalto e soprattutto lo spirito di quei giorni. Ancora oggi, attraverso le attività pastorali, il catechismo, lo scoutismo e il progetto OMI Academy, l'Oratorio OMI continua a perpetuare la memoria di colui che lo sognò in un’Italia da poco uscita dalla guerra e che non aveva ancora conosciuto il progresso economico, ma che vedeva già minacciata la fede da una società che riteneva (e ritiene ancora) di poter fare a meno di Cristo e del suo messaggio di salvezza. Non scoraggiamento ma rinnovato impegno, non avvilimento ma coraggio, non preoccupazione ma gioia dell’annuncio, non critica ma coinvolgimento, fu l’indovinata ricetta escogitata dall’Arciprete Losini e da chi era al suo fianco nella conduzione dell’Oratorio, inteso nel suo senso fondamentale di Scuola di educazione cristiana per tutta la gioventù.
Anche oggi la missione dell'Oratorio non è cambiata: essere ancora la «piazzaforte eretta attorno la Chiesa», un luogo «dove la gioventù si addestra ad affrontare cristianamente la vita», come 70 anni or sono lo volle e lo sognò il suo Fondatore.
Di seguito la cronaca, tratta dalla rivista "La mia Parrocchia", di quella giornata di festa del 1953 in cui si celebrava la prima visita a Pontenure di mons. Prati e l’inizio della grande opera. Altri approfondimenti seguiranno nei prossimi mesi su questo spazio virtuale.
Festa di San Giuseppe - Pontenure festeggia il suo Vescovo
Il nostro Pontenure, che già largamente aveva partecipato a Salsomaggiore alle dimostrazioni di festa del suo illustre figlio, ha voluto testimoniare più da vicino il suo affetto per il Neo Vescovo, nel giorno di San Giuseppe.
Alle ore 8 del mattino, S. Ecc. Prati giunge da Salsomaggiore accompagnato da un corteo di automobili di Pontenure. Accolto da frenetici applausi della folla in attesa, è condotto alla Chiesa, dove gli è presentata una ricca Croce ed una artistica pergamena, dono dei compagni e della Parrocchia. Inizia poi la S. Messa della Comunione generale con la partecipazione di numerosi uomini oltre che di donne e bambini. Rivolgendo la parola S. Ecc. Prati esprime il suo vivo ringraziamento per quanto avevano fatto per lui e la gioia di trovarsi in mezzo ai suoi e nel suo paese ed esorta a dare il più grande appoggio alla costruzione dell’Oratorio parrocchiale per salvare la gioventù dalla corruzione invadente. Alle ore 11, Mons. Ferrari, Vicario Generale, celebrò la S. Messa in canto con l’assistenza pontificale del Neo Vescovo: la schola cantorum eseguì la «Missa Jubilaris» del Vittadini con orchestra sotto la direzione del Curato Don Brugnoli.
Nel pomeriggio, dopo il canto dei vespri pontificali, S. Ecc. Prati, prima di procedere alla benedizione e posa della prima pietra dell’Oratorio, prende la parola e riconferma l’attaccamento al suo paese nativo, insistendo sull’importanza dell’Opera che Pontenure stava per iniziare, e da buon figlio della sua terra, si associò agli offerenti più benemeriti porgendo anch’egli una generosa offerta. Presenziarono alla cerimonia della benedizione della prima pietra il sig. Romeo Pagani in rappresentanza del Sindaco, il sig. Giovanni Camoni; vi erano pure il Sig. Cesare Sichel, attuale sindaco dell’oratorio, l’on. Raggio, lo stuolo dei suoi coetanei e numerosa folla che esternò il suo entusiasmo con acclamazioni e prolungati applausi.
a cura di Luca T.