I Sacri Cuori di Gesù e Maria, un legame d’amore indissolubile
di Redazione Sito ·
di Livia – 08 Giugno 2024
Se il mese di maggio è dedicato in modo speciale alla devozione nei confronti di Maria Santissima, attraverso la recita e la meditazione del Santo Rosario, il mese di giugno è contraddistinto invece dalla devozione al Sacro Cuore di Gesù. Dopo la grande solennità eucaristica del Corpus Domini, con le sue tradizionali processioni e le meravigliose infiorate che ancora oggi spesso colorano le vie di interi paesi, inoltrandoci lungo questo mese troviamo infatti sul calendario due importanti festività, che un tempo erano sentite assai più di oggi dalla venerazione del popolo di Dio.
Il venerdì successivo alla seconda domenica dopo Pentecoste e il giorno successivo (quest’anno venerdì 7 e sabato 8 giugno) la Chiesa universale celebra la solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù e la memoria del Cuore Immacolato di Maria. Queste due devozioni, che hanno radici antiche ma sono state riconosciute soltanto in epoca relativamente recente, si richiamano a vicenda, in modo indissolubile. A parlarci di questi stretto legame sono alcuni grandi santi, mistici e padri della Chiesa.
Tra i più antichi ricordiamo Sant’Efrem il Siro (+373) che così si rivolge a Gesù: «Somigli a Maria che ti ha partorito, poiché per mezzo di lei fosti in figura umana. Ecco: somigli al tuo Padre, somigli alla Madre tua, somigli pure a te stesso. O tu che hai assunto la forma del servo, gloria a te!».
Un antico concetto perfettamente tradotto in epoca moderna dal chiaro insegnamento di San Roberto Bellarmino (+1621): «Come l’immagine che risulta nello specchio è somigliantissima a colui che la produce, e viene prodotta senza il lavoro del pittore e senza intervento di tempo, così Cristo bambino nacque d’un tratto somigliantissimo alla madre e senza lavoro di lei o dell’ostetrica e senza spazio di tempo. […] Un giorno il Figlio disse: Chi vede me, vede anche il Padre mio; altrettanto poté dire della madre: Chi vede me, vede anche mia madre».
Anche una Santa nostra contemporanea, Madre Teresa di Calcutta, interrogata sul tema della Corredenzione mariana ha avuto modo di esprimersi sulla relazione tra i due Sacri Cuori: «Maria è la nostra Corredentrice con Gesù. Ella ha dato a Gesù il corpo e ha sofferto con Lui ai piedi della Croce. Maria è la Mediatrice di tutte le grazie […] Maria è la nostra Avvocata che prega Gesù per noi. È solo attraverso il cuore di Maria che noi giungiamo al Cuore Eucaristico di Gesù».
È invece l’ardente apostolo dei Sacri Cuori, san Giovanni Eudes (+1680), a cui si deve uno dei primi accenni sulla vera e propria unità mistica tra il Sacro Cuore di Gesù ed il Cuore Immacolato di Maria: «Non devi mai separare ciò che Dio ha così perfettamente unito. Gesù e Maria sono così intimamente legati l’uno con l’altro che chi vede Gesù guarda Maria; chi ama Gesù, ama Maria; chi ha la devozione per Gesù, ha la devozione per Maria».
«Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: “Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l’anima”». (Luca 2, 33-35)
È nella profezia di Simeone, durante la presentazione di Gesù al tempio, che si manifesta in modo tutto speciale l’unione tra il cuore della Madre e quello del Figlio. Un’unione vivissima che si traduce in una iconografia che quasi sovrappone i due Sacri Cuori immersi tra ardenti fiamme d’amore: l’uno, di Lui, trafitto dalla lancia e coronato di spine, l’altro, di Lei, trapassato dalla spada e circondato da una corona di rose e di gigli.