Martedì 22 Maggio, si rinnova il tradizionale pellegrinaggio al santuario di Roveleto nel mese dedicato alla Madonna
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
Martedì 22 Maggio, si rinnova il tradizionale pellegrinaggio al santuario di Roveleto nel mese dedicato alla Madonna
Nella serata di ieri, giovedì 25 maggio, i fedeli delle parrocchie di Pontenure, Valconasso e Paderna hanno aderito con entusiasmo all'invito loro rivolto dai rispettivi parroci, partecipando in gran numero al tradizionale pellegrinaggio mariano che ancora una volta ha avuto come meta il santuario della Beata Vergine del Carmelo di Roveleto: la splendida chiesa in stile barocco settecentesco rappresenta da molti decenni uno dei luoghi più cari alla devozione dei Pontenuresi di ogni età.
La preghiera più gradita alla Vergine, il santo rosario, recitata per l'occasione da alcuni giovani scout, ha preceduto l'inizio della celebrazione eucaristica, che è stata officiata dal nostro parroco don Mauro Tramelli e da don Josuè Brito da Silva, amministratore delle parrocchie di Valconasso e Paderna. La santa messa è stata accompagnata dai sempre suggestivi canti eseguiti dai cantori del Coro "Perfetta Letizia", sotto la guida della loro direttrice, Silvia Riboni.
«Siamo venuti qui a Roveleto per fare un viaggio, o meglio un pellegrinaggio, anche se l’abbiamo fatto su quattro ruote, per incontrare una Madre», ha esordito don Mauro nel corso della sua breve omelia. Commentando il Vangelo letto poco prima (Giovanni, 19, 25-27), che parlava dell’affidamento di Maria all'apostolo Giovanni da parte di Gesù, il celebrante ha sottolineato che Maria è «quella madre che ha un ruolo di premurosa custodia nei confronti di coloro che sono suoi figli, perché è la fonte della vita», ma soprattutto che Maria «è la madre ubbidiente di un Dio che ci viene incontro con tenerezza e ci accarezza, specialmente nei momenti più difficili e tragici della nostra esistenza». Nonostante la morte del Figlio in un modo così disonorevole e scandaloso, la maternità di Maria non viene certo meno, ma anzi si allarga per abbracciare tutta l'umanità, e la Madonna «non cessa mai di essere l’occhio vigile, il cuore accogliente, la mano generosa, la parola che richiama e incoraggia». «Siamo saliti su un monte - ha concluso don Mauro - dove è piantata una croce, a dire a questa madre "Aiutaci a superare le tante difficoltà e prove che incontriamo nella vita, aiutaci a restare sotto quella croce e a non fuggire, come fecero invece Pietro e gli altri discepoli, aiutaci a uscire da noi stessi per andare incontro al nostro prossimo, specialmente al fratello ferito e a chi è più in difficoltà".
Prima della fine della messa, dopo la benedizione finale, i celebranti si sono fermati di fronte alla nicchia dell’altare maggiore, che racchiude un affresco raffigurante la Madonna del Carmelo tra San Giuseppe e San Domenico, per intonare assieme ai fedeli, pontenuresi e non, che gremivano il santuario il canto Madonna Nera in onore della Vergine, sulle cui note si è conclusa la celebrazione.