Mese di Maggio, mese di Maria, Madre dall’amore infinito
di Redazione Sito ·
Mese di Maggio, mese di Maria, Madre dall'amore infinito
Tutto il rifiorire della natura, delle rose in particolare, maggio infatti è definito il mese delle rose, sembra essere una lode alla nostra Madre Celeste, così bella e così pura.
La devozione a Maria risale ai primi secoli del Cristianesimo, perdura nel tempo, è giunta fino a noi ed è tuttora molto sentita, proprio come lo stesso affetto che ogni uomo prova nei confronti di sua madre. Infatti l’offesa più insopportabile per ogni persona è quando viene toccato questo nome: "Non toccate mia madre!".
Innumerevoli sono i santi che per Lei hanno riservato profondo affetto e grande fiduciosa devozione, come pure numerose sono state le sue attenzioni di Madre per noi, suoi figli, a volte un po’ degeneri. A Lourdes abbiamo ammirato i suoi prodigi, a Fatima abbiamo ascoltato le sue richieste di conversione, a Siracusa abbiamo visto persino le sue lacrime.
Uno dei santi che più ha amato la Vergine e più ne è stato amato è Don Bosco. Mamma Margherita gli aveva insegnato, fin dalla più tenera età, a salutarla tre volte al giorno, con la recita dell’Ave Maria. E nel sogno che egli aveva fatto ancora bambino, all’età di nove anni, la Madonna apparsa accanto a suo Figlio, facendogli segno di avvicinarsi, gli aveva additato una gran moltitudine di animali feroci (metafora di ragazzi discoli e bestemmiatori), dicendogli: "Ecco il campo dove dovrai lavorare, renditi umile, forte e mansueto e succederà ciò che in questo momento vedrai accadere a questi animali".
Non senza grande sorpresa, il piccolo Giovanni vide che gli animali si erano trasformati in agnelli e correvano verso la Madonna e suo Figlio. Egli comprese che era quello il cammino da seguire, l’esempio da avere sempre davanti agli occhi nella sua futura missione educativa. "Da mihi animas, cetera tolle", il motto che ben riassume l’essenza della missione della Chiesa, l’annuncio del Vangelo per la salvezza delle anime.
Con l’amore infinito e fecondo che solo una Madre può offrire, un amore che tutto comprende e tutti abbraccia, la Madonna ci invita ad amarci fra noi, come buoni fratelli, nel nome di quel Figlio che Lei aveva generato e poi visto morire sulla Croce.
Quando la preghiamo nel Rosario, il cui nome pare appunto derivi da quell’insieme di rose, con le cinquanta Ave Maria a Lei offerte, la supplichiamo innanzitutto di pregare Suo Figlio con noi e per noi peccatori, adesso e quando sarà l’ora di restituire al Signore la nostra vita e le nostre opere. La Chiesa quotidianamente, in questo mese, le si inginocchia davanti e fiduciosa le chiede il provvido aiuto, la materna intercessione, l’inesauribile amore.
Niente di ciò che esiste è banale e inutile, anche se il mondo vorrebbe farci credere il contrario, se non il tempo che noi spesso usiamo in modo banale e inutile, tra infiniti affanni e preoccupazioni di ogni sorta. Il tempo dedicato alla preghiera, invece, è sempre proficuo e molto utile perché come scriveva un altro santo innamorato della Vergine, San Bernardo di Chiaravalle, "Se tu La segui, non puoi deviare; se tu pensi a Lei, non puoi sbagliare. Se Ella ti sorregge, non cadi; se Ella ti guida, non ti stanchi; se Ella ti è propizia, giungerai alla meta".
Livia