Visita pastorale 2024, con la Santa Messa presieduta dal Vescovo Adriano inizia la visita alla nostra Comunità
di Redazione Sito ·
di Cinzia Bianchi Rancati – 18 Aprile 2024
Mercoledì 17 aprile. Il gran giorno è arrivato e nella chiesa di San Pietro Apostolo a Pontenure si aprono le porte alla celebrazione comunitaria che segna l’inizio della Visita pastorale del nostro Vescovo Adriano Cevolotto.
Il momento era stato pensato, costruito, immaginato, ma vivere nell’oggi questa Eucarestia, si è rivelata un’esperienza coinvolgente e trainante per tutti.
Accompagnato dalla Preghiera del suo popolo unito, don Mauro Tramelli, parroco moderatore, presenta con Verità al nostro Vescovo Adriano la Comunità pontenurese, con i tanti doni e carismi ricevuti, ma anche con le innumerevoli fragilità insite nell’essere Chiesa, composta da noi esseri umani, che con le nostre cadute offuschiamo l’immagine di Dio plasmata in noi.
Ma la richiesta del perdono, quando è sincera, cancella tutto, e ci spinge a metterci in ascolto della Parola con un cuore nuovo.
Le letture diventano così un esempio di condivisione e non solo di suddivisione di compiti. La ‘novità’ che ci fa superare il… “’si è sempre fatto così’”, processo tanto caro al nostro Vescovo Adriano, che si è speso sin dal suo arrivo in Diocesi per abbattere queste barriere.
Che poi… è lo stile di Gesù, che ama rompere gli schemi… culturali, religiosi, tradizionali e che ci spiazza togliendoci tante certezze… perché ci scava nel profondo dell’anima.
Tante sono le opportunità di riflessione che ci lascia l’omelia. In riferimento alla Prima Lettura dagli Atti degli Apostoli, che ci dà la possibilità di interrogarci sul nostro modo di essere Comunità Cristiana, il nostro Vescovo ci stimola a riconsiderare l’apparenza di una sproporzione tra coloro che si disperdono, tutti… e chi rimane, gli Apostoli… quasi una lotta senza confronto.
Invece è la Parola ad avere sempre la meglio, perché capace di tirare fuori il meglio! Anche poco. Perchè anche il poco può diventare un punto di partenza, una base su cui costruire il molto.
Il clima di Comunione, non scontato, che accompagna l’intera Celebrazione, allietata anche dai canti di un unico Coro che ha colto l’occasione per andare oltre le diverse identità, è motivo per essere fiduciosi di poter dar forma, insieme, ad una Chiesa nuova.
Una Chiesa che sappia capire ed entrare in questo tempo, mantenendo salda la propria fede.
Al termine della celebrazione, il Vescovo si intrattiene con la Koinonia, che in questi mesi si è messa a servizio, per predisporre ed accompagnare gli incontri e le celebrazioni in questi cinque giorni di permanenza del nostro Pastore.
Un dialogo aperto, un clima famigliare, volto a fotografare la nostra Comunità in modo semplice, sincero ma soprattutto essenziale, per trovare un punto di partenza solido su cui costruire la nostra Comunità, nel Presente e nel Futuro.