Domenica 30 giugno 2024: anche a Pontenure si festeggia San Pietro, il nostro Patrono
di Redazione Sito ·
di Luca T. – 30 Giugno 2024
La celebrazione eucaristica festiva delle ore dieci e trenta di quest’oggi, domenica 30 giugno, è stata scelta quest’anno per celebrare, con la solennità che di solito si confà a tali occasioni, la memoria dell’Apostolo Pietro, il titolare della chiesa di Pontenure e il patrono del nostro paese. Alla Santa Messa celebrata dal nostro parroco don Mauro Tramelli, alla quale era presente come concelebrante anche il collaboratore pastorale don Luigi Mosconi, sono intervenute le autorità civili e militari del nostro Comune, a cominciare dal sindaco eletto Giuseppe Carini, che proprio domani, lunedì 1° luglio, presterà ufficialmente giuramento come nuovo primo cittadino e indosserà per la prima volta la fascia tricolore, il consigliere comunale di minoranza Marco Caminati, alcuni consiglieri comunali uscenti e il luogotenente maggiore Luciano Salatino, comandante della stazione dei Carabinieri di Pontenure.
Invero assai scarsa, forse a causa del periodo estivo e del clima quasi vacanziero, la partecipazione dei fedeli all’Eucaristia, ma a rendere più viva e partecipata la liturgia ha brillantemente provveduto un nutrito gruppo di cantori – formato dai due gruppi corali attivi presso la nostra Parrocchia – che ha piacevolmente accompagnato attraverso il canto i vari momenti della celebrazione eucaristica. A dare maggiore risalto ai canti hanno invece pensato le note dell’organo, suonato con consumata abilità dal seminarista Robert Bila Ngalula.
L’omelia tenuta dal celebrante, i canti, le letture e le preghiere sono state certamente preziose nell’aiutare i fedeli ad accostarsi con devozione al Patrono e al senso di una vita dedicata a Dio sull’esempio da lui offerto, seguendo gli insegnamenti e i valori del Vangelo.
Non è mancata poi, da parte di don Tramelli, una preghiera speciale affinché San Pietro continui a vegliare sulla nostra piccola comunità, a proteggere i suoi abitanti e a illuminare il cammino degli amministratori, sia di maggioranza che di minoranza, che sono stati chiamati ad amministrarla nel supremo interesse del bene comune, e delle forze dell’ordine che garantiscono tranquillità e sicurezza ai cittadini.
Il momento più caratteristico dell’intera celebrazione è avvenuto però appena prima dell’offertorio, quando il sindaco eletto Giuseppe Carini e le altre autorità presenti hanno raggiunto il celebrante allo scopo di provvedere insieme all’accensione del Cero, addobbato con nastro tricolore, che anche quest’anno è stato simbolicamente offerto (sebbene senza processione offertoriale) al Santo Patrono dall’Amministrazione comunale, un’antica usanza che affonda le sue radici nei secoli passati, quando Pontenure aveva i Consoli come massima autorità civica. Prima della benedizione finale, su invito del celebrante, un visibilmente emozionato prof. Carini, futuro primo cittadino, ha rivolto un breve saluto ai fedeli presenti che hanno accompagnato la conclusione del suo intervento con un forte applauso.
Anche se l’omelia di don Tramelli si è concentrata sul Vangelo domenicale, molte volte, nel corso della liturgia, sono risuonati i nomi dei Santi Pietro e Paolo, intimamente uniti nella grande solennità che la Chiesa universale ha celebrato in tutto il mondo giusto ieri, sabato 29 giugno. Simone chiamato poi Pietro, l’umile pescatore di Galilea divenuto, nonostante le molte cadute e il triplice rinnegamento, la roccia stessa su cui il Signore ha edificato la sua Chiesa, e Saulo chiamato poi Paolo, l’antico persecutore dei cristiani, giunto per opera della Grazia alla conversione e diventato annunziatore instancabile della Buona novella fino a meritare il titolo di Apostolo delle Genti… potrebbero forse esistere migliori esempi a cui attingere per i cristiani di oggi, spaesati in un mondo ormai ostile e spesso del tutto dimentichi delle proprio radici? Poco meno di due millenni fa, entrambi gli Apostoli hanno coronato la loro esistenza, tutta spesa nell’annuncio del Vangelo malgrado l’ostilità degli uomini, la persecuzione, gli arresti, nella gloria del martirio, avvenuto, come vuole un’antichissima tradizione, nella Roma imperiale di Nerone, l’uno attraverso la croce e l’altro attraverso il gladio.
Pietro e Paolo sono le due colonne della Chiesa. Essi sono per noi tutti un esempio di coraggio e speranza che il passare dei secoli non è in grado di spegnere, una testimonianza di amore che la malvagità degli uomini non è stata in grado di obliare, un richiamo alla sincera conversione che il mondo non è stato in grado di silenziare.
Un’occasione propizia, insomma, per noi tutti per riscoprire e rinnovare la nostra fede nel Signore Gesù Cristo partendo proprio dall’affidamento al Patrono e da un’esistenza veramente cristiana vissuta sotto il suo sguardo amorevole.