Celebrando il Nome di Maria Santissima nell’antico Oratorio di Villa Banchero
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
di Annarita Ax Dimilito – 13 Settembre 2024
Pomeriggio freddo e piovoso quello di giovedì 12 settembre, che ha comunque accompagnato il ritorno alla celebrazione Eucaristica nella solennità del Nome di Maria Santissima, ospiti della famiglia Canevaro, nell’oratorio sempre ben adornato di fiori profumati, sia sull’altare che nell’ambiente che lo circonda, nel complesso residenziale di Colombare Banchero.
Questa residenza è posta sulla Riva sud-est del torrente Nure, isolata nella campagna, alle porte del paese, e tuttavia poco distante dalla via Emilia. Prima di proseguire tale cronaca, è bello portare a conoscenza di coloro che magari non la conoscono la breve sintesi della storia di questo antico e grazioso oratorio. È voltato a botte con abside, la cui costruzione risale al 1755 per volontà del nobile Felice Peregó.
Era in origine dedicato a San Felice, cappuccino, per poi cambiare dedicazione con il passaggio della tenuta alla famiglia Nicelli, quando titolare ne divenne San Giuseppe. Nell’Ottocento, infine, la dedicazione passò a San Pietro che conserva tutt’ora. L’oratorio conserva al suo interno alcuni pregevoli dipinti, come una tela raffigurante la Vergine attorniata da Santi e quattro quadri più piccoli raffiguranti i quattro Evangelisti. Tra gli arredi vi è anche una bella statuetta della Vergine, dono del sig. Elio Bertè. Tanta beltà ben custodita dalla famiglia e soprattutto dalla sig.ra Maria Vittoria Canevaro.
Torniamo alla giornata di giovedì: il cattivo tempo con un principio del frizzante fresco settembrino, non ha impedito a diversi e coraggiosi Pontenuresi di essere presenti all’appuntamento per la festa alla Mamma Celeste; altra gradita e fedele presenza a tale invito quella delle suore della Congregazione di Sant’Anna residenti a Piacenza. Le Sorelle stesse, con un accogliente sorriso, hanno invitato e guidato l’assemblea nella preghiera devozionale e contemplativa litanica del Rosario, che porta alla riflessione sulla vita di Gesù e della Vergine Maria.
In armonia raccolti, e accompagnati dai canti mariani si è dato inizio alla Santa Messa con il Salve Regina, di Gen Rosso. Ha officiato la celebrazione il nostro parroco don Mauro Tramelli, che nell’omelia ha sottolineato la poca presenza narrativa della figura di Maria nelle Sacre Scritture. Il significato del suo nome: amata e la Chiesa amata da Cristo Gesù e a lei affidata perché fosse interceditrice verso il Cielo.
Di seguito, dopo avere colmato di dolcezza spirituale l’anima, il corpo è stato raggiunto dal profumo inebriante del ricco buffet, proveniente dal portico antistante, ci si è spostati per gustarne anche i sapori.
Un grazie doveroso è da rivolgere alla famiglia Canevaro da parte della comunità tutta, per il rinnovare annualmente questo lieto inno alla Vergine di Nazareth, Madre di Gesù e Madre nostra, che da lassù ci inonda di benedizioni avvolgendoci sotto il suo manto celeste.