Battesimo del Signore: un invito a scoprirci figli prediletti (e a comportarci come tali…)
di Redazione Sito ·
di Livia – 10 Gennaio 2024
In quel tempo, Giovanni proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo». Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento». (Marco 1, 7-11)
Nazaret, la città dove era vissuto con i suoi genitori e che lo aveva visto crescere e fortificarsi, pieno di sapienza e di Grazia, era ormai da lasciare, forse anche un po’ a malincuore, ma la sua missione lo attendeva, il motivo per cui era stato inviato dal Padre lo esigeva.
Da Nazaret, dunque, Gesù andò al fiume Giordano, là dove Giovanni il Battista predicava con parole forti e incisive un battesimo di conversione, ammonendo il popolo perché preparasse degnamente la strada ad Uno che stava arrivando, uno importante e potente.
Giovanni, secondo cugino di Gesù, era uomo severo, di rigidi costumi, dalle parole sferzanti, vissuto finora nel deserto dove era sopravvissuto cibandosi di cavallette e miele selvatico, ora aveva il compito del messaggero in vista della venuta del Messia.
Il popolo accorreva al Giordano, da Gerusalemme, dalla Giudea e dalle zone vicine al fiume; farisei, sadducei, pubblicani, tutti avevano raccolto l’invito e venivano per essere battezzati tramite l’immersione nelle acque del fiume. Gli ammonimenti di Giovanni avevano una certa presa sul popolo. “Dovete fare frutti degni di conversione, l’albero che non produce frutti sarà tagliato e gettato nel fuoco!”. E la gente interrogava il Battista su che cosa dovessero fare in concreto per convertirsi, Giovanni dava loro le risposte adeguate.
Anche Gesù andò al Giordano, proprio come gli altri. Giovanni lo riconobbe, ma non poté esimersi dal battezzarlo, Egli stesso lo volle. Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua ed ecco si aprirono i cieli e una voce disse: “Tu sei il mio figlio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto!”.
Anche i nostri bambini vengono portati in chiesa per ricevere il sacramento “della seconda nascita” (quella alla fede) ed i loro genitori, dal momento che i piccoli non possono ancora esprimersi, chiedono il Battesimo per loro creature, “lo voglio” dicono e si assumono l’impegno di educarli cristianamente secondo la scuola del Vangelo. Il Signore di sicuro si compiacerà di questi genitori che affidano alla Chiesa i nuovi cristiani, quelli che crescendo avranno a loro volta il compito di vivere e passare la parola di Dio alle generazioni del tempo futuro.
Il 7 gennaio, nella basilica di San Pietro a Roma, nella Cappella Sistina papa Francesco ha battezzato un buon numero di bambini (in tutto sedici) ed è stato bello ed edificante constatare come tante famiglie vogliano che i loro piccoli diventino “cristiani battezzati”.
Anche questo è un buon motivo per sperare. Anche noi perciò dobbiamo sentirci come “figli prediletti” e comportarci come tali.