Festa di San Pietro 2018 – La commedia della Filodrammatica Carella inaugura la festa dedicata al nostro patrono
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
Festa di San Pietro 2018 - La commedia della Filodrammatica Carella inaugura la festa dedicata al nostro patrono
È stata ancora una volta una commedia in dialetto ad inaugurare ufficialmente, giovedì 28 giugno, la due giorni di festeggiamenti organizzata dalla nostra Parrocchia in onore del patrono del nostro paese. Lo spettacolo proposto quest'anno ha visto salire sul palcoscenico del Teatro OMI i simpatici attori della Compagnia teatrale "Egidio Carella" di Piacenza, che hanno rappresentato "La cuzeina d'là siura Maria", commedia in tre atti di Maria Gabriella Bonazzi, tradotta in dialetto piacentino da Delio Marenghi, che ne è anche il regista. La commedia, lo diciamo subito, è stata assai apprezzata da tutti i presenti, che hanno accompagnato con fragorose risate le battute degli attori e non hanno lesinato gli applausi per la loro ottima perfomance, specialmente nel finale.
In questa brillante commedia, come peraltro suggerisce già il titolo stesso, tutto ruota intorno alla cucina, il focolare domestico, il cuore di ogni abitazione e di ogni famiglia, un luogo questo che come tutti sappiamo è (o, visti i tempi che corrono, sarebbe forse meglio dire era) il regno della donna, la vera padrona di ogni casa. La nostra storia si dipana infatti, attraverso un intreccio semplice ma molto coinvolgente e divertente, nella "cuzeina" della signora Maria, dove si svolgono le esilaranti vicende che hanno per protagoniste tre carissime amiche, le rispettive famiglie e il solito seguito di assai caratteristici personaggi che non possono mai mancare in questo genere di rappresentazioni, vere e proprie fotografie della quotidianità della vita paesana e campagnola di una volta, non ancora inquinata dalla televisione e dal consumismo sfrenato, come l'attempato parroco di campagna (don Sergio), il "farfallone" innamorato perso (Telesforo), la zitella non più giovanissima (signorina Bice), la vedova allegra e ancora più spendacciona (signora Giulia).
La signora Maria, la padrona di casa, è la classica casalinga di una volta che accudisce con grande amore e passione la sua dimora ed il marito Luigi, un uomo di buon cuore, amante del buon vino tanto quanto delle corse in bicicletta. Le sue due amiche, le signore Clara, moglie di Giuseppe, e Bice, zitella assai innamorata del suo Telesforo con il quale coltiva un neanche troppo nascosto idillio amoroso, le fanno spesso compagnia e ovviamente non mancano mai, come in tutti i consessi e le riunioni femminili, grandi e piccoli pettegolezzi, sapientemente conditi da punture di spillo reciproche. Durante uno di questi incontri un noto direttore di banca, il signor Enrico Maria, ammiratore neanche troppo nascosto di Bice, riconosce nel simpatico Telesforo un bancario di Vicenza a suo tempo denunciato per furto, riferendolo immediatamente alle amiche della donna, le quali in un momento d'ira lo rivelano a quest'ultima. La povera Bice, assai delusa dal comportamento del suo innamorato, non esita a gettare a terra l'anello di fidanzamento che questi le aveva relegato, rompendo il loro fidanzamento. Solo in seguito si viene a sapere, grazie anche al parroco don Sergio, che Telesforo, il quale dopo il licenziamento aveva trovato impiego presso il Circo Togni, era costretto suo malgrado a rubare per garantire cure adeguate alla madre gravemente malata e dopo essere stato scoperto aveva restituito tutto il maltolto. Un provvidenziale colloquio notturno riesce alla fine a mettere pace tra Maria e Bice, mentre il signor Luigi fornisce a Telesforo, che era pronto a scappare all'estero con una grande valigia, una piccola lezione sugli alti e bassi della vita coniugale. Intanto Bice rifiuta sdegnosamente l'insistente corte che le viene fatta da Enrico Maria, ignorando il suo costoso e prezioso dono, mentre un incontro organizzato ovviamente ancora una volta presso la ben nota cucina riesce a far riappacificare Bice e il suo adorato Telesforo, che possono così coronare il loro sogno d'amore. Come tutti i salmi anche questa vicenda finisce in gloria, coronata da un bel brindisi finale che accomuna nell'amicizia tutti i protagonisti.