8 Dicembre, torna la festa dell’Immacolata. Pontenure festeggia la Madonna e il suo Oratorio
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
8 Dicembre, torna la festa dell'Immacolata. Pontenure festeggia la Madonna e il suo Oratorio
Giovedì 8 dicembre, dopo due anni di forzata interruzione imposta dalla ben nota emergenza sanitaria, la nostra Parrocchia è tornata a festeggiare (e a farlo come si conviene, in grande stile) Maria Immacolata, alla quale è dedicato il nostro Oratorio parrocchiale, che si avvicina a celebrare nel marzo 2023 il settantesimo anniversario della posa della prima pietra.
Ad aprire la giornata di festeggiamenti la santa messa delle ore dieci e trenta, celebrata dal nostro parroco don Mauro Tramelli, che è stata felicemente accompagnata dai suggestivi canti mariani intonati nei vari momenti della celebrazione dai cantori del Coro "La Torre". Commentando il Vangelo di Luca (1, 26-38), don Mauro ha ricordato come il racconto dell’Annunciazione sia così "pieno di messaggi e significati" che anche i dettagli ci aiutano a giungere alla sostanza. La potenza di Dio, ha spiegato infatti il celebrante, quando entra nella nostra vita supera l’incapacità della concezione umana e se sappiamo ascoltarla ci guida con mano sicura alla pienezza della realizzazione. Così ha fatto lo Spirito Santo, superando con la forza della Grazia la sterilità di Elisabetta, una donna ormai anziana da tutti ritenuta sterile, e la condizione di verginità di Maria, una ragazza come tante che ancora "non aveva conosciuto uomo", proprio come aveva stabilito il disegno divino.
Al termine della celebrazione eucaristica tutti sono usciti dalla chiesa e si sono diretti in processione davanti all’ingresso principale dell’Oratorio, dove dall'ormai lontano 1957 troneggia una splendida statua della Madonna Immacolata in marmo bianco di Carrara, per rendere omaggio alla Beata Vergine, celeste protettrice della gioventù pontenurese. Una volta che i fedeli si sono riuniti davanti alla statua della Madonna, don Mauro ha pronunciato alcune preghiere e impartito la benedizione finale, che è stata piacevolmente accompagnata dalle dolci note del canto Nome dolcissimo, le cui parole sono subito affiorate, colme di fede e d'amore, dai cuori di tutti i presenti.
Quella splendida scultura ricorda ancora oggi, anche a coloro che forse sono troppo giovani per averlo conosciuto di persona, la figura e l’opera dell'arciprete Silvio Losini ma anche di quanti, "il povero con l’offerta del povero e il ricco con l’offerta del ricco", lo aiutarono nell’edificare quella che lui amava definire "la piazzaforte", ossia "l'Oratorio Parrocchiale dove la gioventù si addestra ad affrontare cristianamente la vita". E chissà quante generazioni di bambini e ragazzi il nostro Oratorio ha visto crescere nella fede (e non soltanto) da quei giorni lontani degli anni Cinquanta, e quanti ne vedrà in futuro. Una piccola curiosità storica: la sigla O.M.I., ossia Oratorio Maria Immacolata, fu utilizzata per la prima volta il 18 ottobre 1953, in occasione della partecipazione alla gara di corsa "Aldo Trabucchi", poi vinta dall'oratoriano pontenurese Giuseppe Fittavolini, e venne presto estesa a ogni attività e iniziativa oratoriana.
Qualche anno or sono, interpellato in relazione alla dedicazione dell'Oratorio alla Beata Vergine, mons. Losini diede la seguente spiegazione: «Perché abbiamo dedicato l'Oratorio all'Immacolata, Madre di Gesù Cristo? Come si poteva non pensare a Lei, nel dare inizio a un'opera così grande e impegnativa dal lato finanziario, particolarmente in quei tempi di tanta povertà, quando a Pontenure era stimato ricco chi veniva chiamato "mezzo milione"; e noi di milioni ne avremmo avuti bisogno una quarantina. A chi nell'intraprendere un'opera che doveva servire alla formazione di tanta gioventù, se non a Lei, alla quale il Padre Celeste aveva pensato di affidare addirittura il suo unico figlio, e Cristo, a sua volta, aveva affidato tutti noi prima di lasciarci? Maria, infatti, è la Madre buona e saggia che sa quello che il Signore vuole da noi ed è disponibile a insegnarci la via della vita».
Tornando da queste parole ricche di fede e amore alla nostra povera quanto inadeguata cronaca, la giornata di festa, forse fredda ma caratterizzata da quel clima gioioso che preannuncia il Natale, è proseguita presso i locali dell’ex Bar OMI, dove una settantina di persone si sono ritrovate per partecipare al pranzo comunitario a favore del nostro Oratorio, riprendendo così una bella tradizione che ha radici lontane nel tempo. Assai gustoso il menù scelto per l’occasione, costituito da risotto con zucca e salsiccia, arrosto con patate al forno e per finire una bella fetta di pandoro accompagnata dallo zabaione cotto. A preparare tutto questo "ben di Dio", è proprio il caso di dirlo!, una piccola ma affiatata coppia di "storiche" cuoche - le signore Enrica e Franca - che nei giorni precedenti si sono date molto da fare tra forni e fornelli affinché tutto fosse preparato e cotto a puntino. A servire le varie portate, insieme al nostro parroco e ai seminaristi, anche i coniugi Vita e Rosario Lamparelli.
A chiudere in gloria la giornata, è poi giunto il tanto atteso momento dell’estrazione dei numeri vincenti della sottoscrizione a premi. Anche quest'anno la riffa dell'Immacolata aveva come primo premio una splendida bicicletta da donna offerta dall’Amministrazione comunale (che la sorte ha assegnato alla giovanissima Lisa) e parecchi altri interessanti premi (piccoli elettrodomestici, tappeti, un grande orso di peluche e ricchi cesti gastronomici offerti da alcuni negozi del nostro paese), che avranno sicuramente fatto la gioia dei fortunati vincitori. Un grazie alla signora Cinzia, che ha selezionato e confezionato con ottimo gusto i vari premi, e ovviamente a tutti coloro che nelle settimane scorse si sono spesi con impegno per vendere quanti più biglietti possibile, in occasione delle messe e non soltanto. Anche i proventi della lotteria andranno a favore del nostro Oratorio, allo scopo di mantenerlo "in forma" e al passo coi tempi, sempre a disposizione di tutta la comunità, dei giovani come dei meno giovani, proprio come quasi settantant'anni fa lo aveva sognato il suo benemerito e indimenticato Fondatore.
Luca T.