Via Crucis, una strada da percorrere per vivere alla sequela di Gesù
di Redazione Sito ·
di Anna Rita Dimilito – 22 Marzo 2024
La Via Crucis è una vera preghiera di una forza straordinaria, una reale strada da percorrere alla sequela di Gesù, per riconoscere appieno la sua misericordia. Ci ricorda il Vangelo: “Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua” (Luca 9, 23).
Cerchiamo di comprendere che la Croce Santa non è tristezza ma segno tangibile di salvezza. É attraverso la croce che potremo essere liberi di svestirci dall’egocentrismo che è innato nell’uomo e rivestirci di vera luce che ci porterà ad ottenere la sperata vita eterna, promessa dal Signore.
La Via Crucis possiamo immaginarla divisa in tre parti, ma che racchiudono interamente l’essenza della nostra vita terrena.
Le prime cinque stazioni, ossia la prima parte, ci rendono consapevoli della croce che ognuno di noi porta e affronta quotidianamente oggi: malattia, disagi in famiglia o per offese ricevute, problemi sul lavoro, sofferenze nascoste dentro il cuore che non vengono riconosciute o volutamente esternate.
Sono tante le croci che giorno per giorno subiamo e affrontiamo con timore e ci rendono poco fiduciosi nel futuro, basterebbe affidarsi alla Provvidenza. “Non siate in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno“(Matteo 6, 34). La figura della Madre Celeste Maria sofferente, come tante madri che hanno perduto in modo tragico i propri figli, è testimone di coraggio e affidamento alla volontà di Dio Padre nell’opera salvifica di suo Figlio.
La seconda parte di questo cammino sulla strada della grande e ingiusta sofferenza di Gesù ha una durata di tempo non lungo: “Venuto mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra, fini alle tre del pomeriggio” (Marco 15, 33), ma ci mette di fronte ad una domanda: come affrontare questo male che incrocia la nostra strada? Come sconfiggere e superare il mistero del male che attanaglia il nostro cuore e dell’agire?
Gesù sulla croce aveva ai suoi lati due grandi peccatori, con la differenza sostanziale che quello alla sua sinistra si crogiolava persistendo nell’essere peccatore, imprecando contro tutti. L’altro reo posto alla destra, guardando l’innocente uomo nel mezzo tra di loro che faceva trasparire una pace interiore una luce di grande serenità che lo illuminava e di riflesso la croce dove era posto, avverte una grande forza che lo pervade e una gioia di richiesta di perdono per la vita passata, e tale trasformazione spinge il suo cuore a pronunciare: “Gesù ricordati di me quando entrerai nel tuo Regno” (Luca 23, 42).
Gesù per come affronta la derisione, le cadute, le colpe delle quali è ingiustamente afflitto, rende i chiodi che lo tengono sulla croce delle chiavi per aprire le porte del Paradiso, della Risurrezione per Lui e per tutti coloro che lo seguiranno.
Nella terza parte di questo seguire il vero Maestro ci pone un importante dilemma: “Cosa aveva Gesù per affrontare un tradimento tanto doloroso da parte degli uomini? Quale modo abbiamo noi per superare le prove che la vita oggi ci pone nel quotidiano?“
Gesù ha posto la sua croce vicino alle nostre croci, per insegnarci la strada da seguire, con la sua stessa forza che porta al Padre, e con costanza e perseveranza. Il cammino è lungo e ricco di inciampi sassosi, non basta superarne uno, ce ne aspetta un altro e così via. Con coraggio tuttavia un credente ha la preghiera personale come aiuto e con fiducia e l’affidamento all’opera dello Spirito Santo riuscirà anche dopo mille difficoltà a raggiungere mete alte come l’amore che un boscaiolo mette nell’accudire un albero per vederlo crescere, tra mille avversità metereologiche è commovente, aspetta il caldo sole perché lo aiuti a fiorire per dare i frutti sognati che diano gioia a coloro che li mangeranno. L’attesa da pace nel silenzio e luce e forza quando si esaudisce ciò per il quale si è la lavorato, ma è una vittoria anche per gli altri alberi che sono intorno.
Ciascuno di noi è quell’albero che è incondizionatamente amato, con la preghiera confortato e nell’Eucaristia nutrito, non può che essere grato a Cristo, rendendosi missionario dei doni gratuiti ricevuti, come testimone verso i fratelli, sempre più popolo di Dio in cammino verso il cielo.
Di seguito qualche immagine dei vari appuntamenti di preghiera con la Via Crucis che ogni Venerdì pomeriggio, prima della Santa Messa, hanno scandito il nostro cammino quaresimale di preparazione alla Pasqua.