Una messa in rito congolese per festeggiare i 30 anni di sacerdozio di don Alphonse Lukoki
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
Una messa in rito congolese per festeggiare i 30 anni di sacerdozio di don Alphonse Lukoki
Nel pomeriggio di domenica 29 ottobre, l'austera e imponente maestosità della basilica di San Savino a Piacenza ha fatto da cornice alla celebrazione eucaristica per il ringraziamento del trentennale dell'ordinazione sacerdotale del parroco don Alphonse Lukoki Fulumpinga, a noi ben noto per aver svolto, alcuni anni orsono, il suo ministero presbiterale presso Valconasso, Paderna e Pontenure. Molti sono stati i Pontenuresi che hanno preso parte alla santa messa, ricordando la permanenza breve (2007-2012) ma ricca di frutti di Don Alphonse nelle varie parrocchie della nostra Comunità pastorale.
Alla celebrazione, che si è svolta in rito congolese, terra di origine di Don Alfonso, hanno partecipato il Vicario generale della Diocesi, Don Giuseppe Basini, il responsabile dell'Ufficio missionario diocesano, mons. Giancarlo Dallospedale, e numerosi confratelli tra i quali tanti conterranei di Don Alfonso.
Un sacerdote che, nel suo passaggio in tante comunità parrocchiali, ha lasciato ovunque un'impronta indelebile per la sua disponibilità, la sua gentilezza, il suo impegno a favore dei giovani e dei bisognosi, il suo instancabile impegno nell'annuncio del Cristo Redentore, per il suo sorriso con il quale, in ogni momento, è stato ed è pronto ad accogliere qualsiasi persona, come segno tangibile e vero della divina misericordia.
Durante l'omelia, don Alfonso, ha ricordato il Vescovo Luciano Monari, che accogliedolo, lo definì una benedizione per la nostra diocesi, alla stregua del buon pastore che conduce le proprie greggi verso i pascoli fruttuosi del regno di Dio. Un pastore buono che i piacentini hanno accolto con gioia, aprendo il cuore alle tante iniziative che don Alfonso ha messo in atto per aiutare i bisognosi e i poveri nella sua terra di origine. Don Alfonso ha ringraziato di cuore tutte le persone che ha incontrato nel suo cammino presbiterale con la sincerità e l'umiltà che lo caratterizzano.
Va sottolineata la bellezza e l'originalità che il rito congolese ha conferito alla celebrazione eucaristica; l' accoglienza, da parte di un ministrante, con vigoria e autorevolezza, dei concelebranti, all'altare, ringraziando Dio per il dono del ministero sacerdotale di don Alfonso; l'invito, rivolto all'assemblea, alla proclamazione del Gloria, a cantare, ballare, battere le mani; l'annuncio delle letture con enfasi e magnificenza, ma con l'invito ad aprire le orecchie per essere attenti e rispettosi della parola di Dio, per mezzo della quale il Signore Gesù vuole parlare a tutti.
Una celebrazione eucaristica tutta permeata da canti di gioia, balli, dal battere le mani, tipici della popolazione congolese, con i colori, le atmosfere, le tradizioni tipiche di quella terra. Una spiritualità che esprime una fede viva, una profonda e riconoscente gratitudine verso il dono della redenzione operata da Dio, per mezzo del suo Figlio, e che quindi tracima in una gioia irrefrenabile, coinvolgente per tutti.
Una concreta dimostrazione di come il soffio e il fuoco vivo dello Spirito Santo edifichi tutti i popoli, con le loro culture, tradizioni, diversità a formare un solo corpo nell' unità della Santa Chiesa di Dio. Ringraziamo Dio Padre per il dono del sacerdozio di Don Alfonso e preghiamo perché, con l'intercessione della Vergine Maria, gli conceda pace, bene e la forza per annunciare sempre, con gioia e vigore la divina parola.
Luciano Casolini